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La campana di vetta dell'Alta Luce

Descrizione

Quota iniziale : 2318 m
Quota finale: 3184 m
Dislivello: 866 m
Tempo: 3:00 h

Oggi è la prima volta dei ragazzi sopra i 3000 metri saliamo all’Alta Luce, un’occasione per vivere un po’ di “alta montagna” con un percorso un po’ faticoso ma gratificante. Data l’altitudine e il tipo di percorso si consiglia di percorrere questo itinerario solo in condizioni di tempo stabile e buona visibilità essendo la parte alta su pietraia e in caso di nebbia è facile perdere l’orientamento. L’intero percorso è adatto solo ai più grandicelli, allenati e con passo sicuro ma è possibile adattare il percorso alle capacità dei più piccoli fermandosi al Colle Salza (2 ore di cammino) oppure al rifugio Orestes Hütte (1 ora di facile passeggiata).

Lasciata l’auto nel parcheggio degli impianti di risalita di Staffal ci avviamo verso la telecabina Staffal/Gabiet che ci permetterà di risparmiare circa 500 metri di dislivello. Giunti in località Gabiet risaliamo un breve ma ripido tratto di strada che ci porta all’inizio degli itinerari 6A 6B.

Dopo poche centinaia di metri troviamo il primo bivio dove occorre girare a sinistra e seguire la strada sterrata che porta all’Alpe Lavetz. Il percorso è allietato dalla visione del gruppo del Rosa in particolare dal Lyskamm e dalla Piramide Vincent in tutto il loro splendore. Dopo circa 15-20 minuti arriviamo ad un bivio dove occorre tenere la destra e successivamente superare un bel ponticello di pietra. Da questo punto in poi la strada diventa un comodo sentiero che sale dolcemente tra i prati. Giunti in vista di un laghetto artificiale si trova un altro bivio segnalato da un grande ometto di pietra dove occorre girare a sinistra seguendo il sentiero 6A per il rifugio Mantova. Alzando lo sguardo si possono notare le sagome dei rifugi Mantova e Gnifetti.

Saliamo una prima balza erbosa ed eccoci in vista del rifugio Orestes Hütte, un’occhiata verso valle e si riprende a salire. Incontriamo un altro bivio dove occorre tenere la destra sempre seguendo il sentiero 6A. Superata un’altra balza arriviamo ad un piccolo laghetto. Procediamo ora con un lungo traverso a metà circa del quale troviamo il bivio per il rifugio Orestes Hütte che potrebbe essere la meta della gita per i più piccoli. Uno sguardo a valle e proseguiamo con un tratto di sentiero un po’ più ripido ma breve prima di un altro traverso di avvicinamento al Colle Salza. Passiamo il torrente e dopo una breve salita arriviamo in un pianoro con un laghetto. Poco oltre eccoci ad un bivio dove occorre fare una scelta: proseguire dritto seguendo il sentiero 6A più lungo ma meno ripido (noi lo seguiremo al rientro) oppure piegare a sinistra nel canalone seguendo il sentiero 6B per il Colle Salza più ripido ma più breve. Decidiamo per quest’ultima soluzione e iniziamo la ripida salita che in una mezz’oretta ci porta al Colle Salza (2882 m) altra possibile meta della gita di oggi.

Da qui in avanti il percorso è da considerarsi solo per ragazzini esperti con passo sicuro a causa del passaggio in cresta e la presenza di pietraie.

Dal colle il sentiero prosegue sulla destra lungo la ripida cresta (la foto non rende bene l’idea). Di tanto in tanto ci fermiamo a riprendere fiato e a goderci il panorama verso il Lago del Gabiet, il Gran Paradiso e la Grivola. Tra ripidi tratti e stretti traversi si giunge finalmente all’inizio di un tratto di rocce rossastre. Superato un canalino dobbiamo affrontare un piccolo nevaio e poi iniziamo il tratto su pietraia dove occorre prestare molta attenzione agli ometti e ai segni di vernice sulle pietre ma ormai la vetta è vicina e in men che non si dica ecco spuntare il ghiacciaio del Lys e la campana di vetta. Un ultimo sforzo e passiamo i ruderi del bivacco Passera distrutto da una bufera nel 1983 e mai ricostruito. Finalmente in vetta scattiamo una foto della celebre campana e ci sbizzarriamo a fotografare i seracchi del ghiacciaio del Lys. Purtroppo il tempo sta peggiorando e il panorama è in parte coperto dalle nubi. Firmiamo il libro di vetta e ci concediamo la meritata sosta per il pranzo.

Fa molto freddo perciò scattiamo ancora qualche foto ai seracchi e al laghetto sotto al ghiacciaio del Lys e poi decidiamo di scendere. Per il primo tratto di discesa scegliamo di non percorrere il sentiero della salita ma di seguire il lungo traverso su pietraia che si dirige verso il sentiero per il Rifugio Mantova. Qui la traccia non è evidentissima ma basta seguire le frecce gialle dipinte sulle rocce. Attraversiamo un paio di nevai ma ben presto arriviamo al bivio per il Rifugio Mantova. A sinistra si sale al rifugio mentre a destra si scende a valle. Questo tratto di sentiero sarebbe molto panoramico ma la presenza delle nuvole basse limita la visione al ghiacciaio dell’Indren e al laghetto omonimo. Proseguendo verso valle incontriamo uno strano manufatto circolare in pietra e un bel laghetto. Seguendo sempre il sentiero 6A continuiamo la discesa durante la quale incontriamo anche qualche stambecco per nulla intimorito dalla nostra presenza. Dopo poco più di un’ora arriviamo al bivio per il Colle Salza dove al mattino abbiamo deciso di salire per direttissima. Da questo momento il percorso di discesa coincide con quello della salita fino alla partenza della telecabina che ci riporterà all’auto ma non prima di compiere un tuffo nel passato ammirando un vecchio cimelio.

 

Galleria Foto

Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale: Autostrada A5 uscita Pont Saint Martin. Imboccare la SS26 in direzione Gressoney. Alla seconda rotonda svoltare a sinistra sulla SR44. Dopo circa 500 m svoltare a destra per Gressoney e rimanere sulla SR44. Seguire la strada per circa 37 km. Giunti a Staffal parcheggiare nel grande parcheggio degli impianti di risalita.

Coordinate parcheggio: N 45.857961° E 7.812583°