Descrizione
Quota iniziale : 1754 m
Quota finale: 1754 m
Dislivello: 0
Tempo CAI: 1:00 h
Il giro del lago di Misurina non è un’escursione ma una passeggiata lungo le sponde del lago adatta a tutti anche con passeggino.
Lasciata l’auto in uno dei parcheggi lungo le sponde del lago ci avviamo verso la seggiovia per il Col de Varda nei pressi della quale parte il percorso che gira attorno al lago. Da questo lato si tratta di un largo sentiero battuto accessibile a chiunque, l’intero giro, passeggiando tranquillamente, si completa in meno di un’ora.
Le Tre Cime di Lavaredo, meta di una gita l’anno scorso e descritta qui, fanno capolino tra le nuvole e sembrano giocare a nascondino con il Monte Rudo, quando si vede uno non si vede l’altro…. Accanto al sentiero si possono scorgere diversi fiori e scorci suggestivi nonostante il tempo non sia dei migliori e la presenza di nuvole basse ci impedisce di gustare appieno del panorama.
Giunti dall’altro capo del lago non ci resta che rientrare lungo a strada asfaltata a senso unico e poco frequentata. Di tanto in tento le nubi sembrano diradarsi e si nota il Gruppo dei Cadini e il Gruppo del Sorapiss.
I più avventurosi possono lanciarsi in un giro in pedalò che noi col cane e per giunta labrador non abbiamo potuto sperimentare.
Galleria Foto
Cartina e indicazioni stradali
Accesso stradale: Autostrada A22 uscita Bressanone Val Pusteria. Prendere la SS49 e seguirla fino a Dobbiaco. Seguire le indicazioni per il Lago di Misurina e le Tre Cime di Lavaredo.Al lago parcheggiare in uno dei parcheggi a pagamento oa disco orario.
Coordinate parcheggio: 46.584135° N 12.254035° E
Leggende storia e curiosità
Leggenda del lago di Misurina
La leggenda più conosciuta è stata resa famosa da una canzone di Claudio Baglioni, inclusa nell’album Sabato pomeriggio.
Misurina era l’unica figlia dell’anziano e imponente re Sorapiss, che governava le terre comprese tra le Tofane, l’Antelao, le Marmarole e le Tre Cime di Lavaredo. La bimba, tanto capricciosa e dispettosa quanto graziosa, era l’unica ragione di vita del re Sorapiss, il quale, rimasto vedovo, attribuiva l’impertinenza della figlioletta alla mancanza della mamma e pertanto era sempre pronto a scusarla e giustificarla.
All’età di sette o otto anni, Misurina venne a conoscenza dell’esistenza di una fata, che viveva sul monte Cristallo, che possedeva uno specchio magico, il quale dava il potere di leggere i pensieri di chiunque vi si specchiasse. Misurina supplicò lungamente il padre affinché le procurasse lo specchio magico, che desiderava ad ogni costo, finché Sorapiss cedette e l’accompagnò. La fata resistette a lungo, perché non voleva accontentare quella bimba capricciosa ma, di fronte alle lacrime di Sorapiss, finì per acconsentire, ponendo però una condizione durissima, nella speranza che il re e sua figlia rinunciassero. La fata possedeva infatti un bellissimo giardino ricco di fiori stupendi sul monte Cristallo, ma l’eccesso di sole li appassiva prematuramente. Sicché richiese, in cambio dello specchio, che Sorapiss accettasse di essere trasformato in una montagna, che proteggesse con la sua ombra il giardino della fata.
Quando Misurina, al settimo cielo, ricevette lo specchio da Sorapiss e venne informata del patto, non si scompose, anzi: si mostrò entusiasta all’idea che suo padre, per renderla felice, diventasse una montagna, sulla quale lei avrebbe potuto correre e giocare. In quello stesso istante, mentre Misurina contemplava lo specchio, Sorapiss cominciò la sua trasformazione, gonfiandosi e cambiando colore: i suoi capelli divennero alberi e le sue rughe crepacci. Misurina si accorse improvvisamente di trovarsi in alto, sulla montagna che era stata suo padre e, rivolgendo lo sguardo in basso, fu colta da un capogiro e precipitò nel vuoto. Sorapiss, ai suoi ultimi istanti di vita, dovette assistere impotente alla tragica fine della sua bambina, sicché dai suoi occhi ancora aperti sgorgarono così tante lacrime da formare due ruscelli, i quali si raccolsero a valle formando un immenso lago, che prese il nome appunto di Misurina. Lo specchio, cadendo, si infranse tra le rocce e i suoi frammenti furono trascinati a valle dai ruscelli di lacrime di Sorapiss, dove ancora oggi danno riflessi multicolori, come i pensieri di chi contempla il lago di Misurina.
tratta da Wikipedia