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Oratorio della Visitazione di Maria

Descrizione

Quota iniziale : 1217 m
Quota finale: 1249 m
Dislivello: 106 m comprese le perdite di quota da recuperare al ritorno
Distanza totale A/R: 3,30 km
Tempo: 0:30 h solo andata escluse le soste

Breve passeggiata mattutina adatta a tutti in ambiente fresco con una veloce deviazione per ammirare la Cascata del Toce in tutto il suo splendore.

Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio di Fondovalle attraversiamo la strada e ritorniamo verso valle utilizzando la vecchia strada che corre parallela alla strada principale.

Dopo circa duecento metri troviamo sulla sinistra un sottopasso con le indicazioni dei sentieri e che ci permette di cambiare lato in sicurezza e prendere la stradina asfaltata che in pochi minuti ci porta a incrociare la vecchia strada delle Casse che seguiamo in discesa fino a raggiungere sulla destra l’inizio della mulattiera per Antillone.

La salita, molto dolce e piacevole, segue l’itinerario della Via Crucis e porta prima al Lago di Antillone (20 minuti dalla partenza) e poi all’abitato di Antillone (30 minuti dalla partenza) con le sue caratteristiche casette, la Fontana del Pellegrino e l’Oratorio della Visitazione di Maria recentemente restaurato ma purtroppo oggi è chiuso e non possiamo ammirarne gli interni.

Dopo una brevissima pausa torniamo alla macchina ripercorrendo lo stesso itinerario della salita per dirigerci quindi verso la Cascata del Toce che a luglio è aperta tutti i giorni dalle 11:30 alle 13:30 (orari 2022).

Lasciamo l’auto in uno slargo prima della Chiesa della Madonna delle Grazie e ci avviamo verso l’inizio del sentiero che, a causa di lavori in corso, parte una decina di metri all’interno della galleria.

Lo spettacolo che offre la cascata è stupendo e in pochi minuti siamo proprio ai piedi della cascata. Volendo è possibile percorrere il sentiero che risale il lato sinistro orografico del salto fin in cima o in alternativa riprendere l’auto e salire comodamente fino ad un grande parcheggio.

Qui è stato allestita una pedana che in tutta sicurezza permette di ammirare il salto della cascata dall’alto consigliata però solo se non si soffre di vertigini.

 

 

Galleria Foto

Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale: Autostrada A26 e proseguire sulla E62 fino all’uscita Crodo. Imboccare la SS659 e seguire la strada fino a Baceno. Svoltare a destra per Cascata del Toce e seguire la strada per circa 16 km. All’uscita dalla galleria elicoidale parcheggiare nell’ampio parcheggio di Fondovalle.

Coordinate parcheggio: N 46.344373° E 8.425891°

Profilo e traccia GPS

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Video Traccia 3D

Leggende storia e curiosità

Le ninfee d’Antillone

Sul far della sera la giovane Elisabetta partì da Fondovalle per recarsi ad accudire la zia ammalata ad Antillone. Era una serata calma e serena ricca di profumi dei fiori e di canti degli uccellini come se la campagna stesse preparando una festa.

Elisabetta camminava svelta sulla mulattiera incurante di ciò che aveva intorno perché voleva arrivare in fretta dalla zia.

Passando vicino al laghetto di Antillone voltò casualmente lo sguardo verso le acque limpide e vide in piedi in mezzo al lago una signora vestita di bianco che la chiamava.

“Vieni a me Elisabetta, ti darò la medicina per la zia ammalata” le disse la signora.

“Non mi è possibile, l’acqua me lo impedisce” rispose la ragazza.

La Madonna allora posò del nastro rosa attraverso il lago per permettere alla giovine di camminare sulle acque.

Elisabetta tutta tremante e riverente si avvicinò alla Signora Celeste che sorridendo le chiese di dire ai suoi compaesani di piantare una croce nel luogo dove si trovava e di costruire una chiesetta dedicata alla Visitazione sulle sponde del lago.

La giovane acconsentì ma quando alzo gli occhi la Madonna era scomparsa. Ritornò così a riva sul nastro ancora disteso e si avviò verso Antillone per comunicare agli abitanti il miracolo e accudire la zia ammalata ma ecco che le venne incontro la zia miracolosamente guarita.

Le due donne fuori di sé per la gioia diffusero per tutta la valle Formazza quanto la Madonna aveva richiesto e subito furono gettate le fondamenta per l’oratorio ed innalzata la croce che fu benedetta dal parroco durante una cerimonia alla quale presero parte tutti gli abitanti della valle.

I formazzini stavano rientrando alle loro abitazioni dopo la cerimonia quando furono trattenuti dalle grida di Elisabetta che gridava al miracolo. Ritornarono tutti al lago dove videro che ai piedi della croce per un ampio raggio erano fiorite tantissime ninfee bianche con gli stami d’oro tanto che la croce sembrava sorgere in un giardino adagiato sull’acqua.

Le ninfee furono ritenute dagli abitanti della valle Formazza di buon auspicio e benedette ogni anno per la Visitazione.

Oggi purtroppo le ninfee non esistono più in quanto nel 1910 i lavori per la posa di una condotta sotterranea da Fondovalle alla centrale di Rivasco provocarono ingenti danni al lago che nei decenni successivi si prosciugò causando la scomparsa dei rari fiori e del tritone alpino.

Nel 1954 i lavori di impermeabilizzazione fecero rinascere il lago ma flora e fauna non comparvero più.

Liberamente tratto da “Leggende delle Alpi” di Paolo Crosa Lenz Grossi Ed. Domodossola