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Panchina gigante di Gattinara

Descrizione

Quota iniziale : 270 m
Quota più alta: 554 m
Dislivello: 553 m comprensivi di saliscendi
Distanza totale A/R: 14,90 km
Tempo: 4:20 h  escluse le soste

Il giro di oggi ci porta, oltre che alla panchina gigante di Gattinara e al Castello di San Lorenzo, a fare un facile percorso ad anello sulle colline di Gattinara tra pregiati vigneti e bei panorami.

Tutto l’itinerario si svolge su strade in parte asfaltate e in parte sterrate pertanto senza alcuna difficolta se non la lunghezza di quasi 15 chilometri e i continui saliscendi che faranno accumulare circa 550 metri di dislivello. La salita alla panchina gigante è su strada asfaltata pertanto adatta anche ai passeggini (si può fare anche in macchina ma è sconsigliato). Il tratto dalla panchina al castello di San Lorenzo è in terra battuta e solo i tratti più ripidi sono grezzamente bitumati anche in questo caso è percorribile coi passeggini ma con ruote grandi. Per quanto riguarda la parte più alta del giro pur essendo su sterrato non è molto indicata al passeggino che può essere poi tranquillamente riutilizzato dal rifugio degli Alpini fino alla macchina.

Purtroppo la giornata era nuvolosa pertanto i panorami erano limitati, per le foto col cielo terso consigliamo la visita al sito degli amici di escursionando.it che hanno fatto questo giro l’anno scorso in una giornata decisamente migliore.

Lasciata l’auto in uno dei parcheggi di Viale Marconi a Gattinara ci incamminiamo verso Regione Crosa dove, al di là di un passaggio a livello ormai in disuso, parte il nostro itinerario. Percorriamo Via Monte Bianco fino ad incrociare sulla destra Via Alla Torre. Iniziamo a salire tra bei murales e scorci panoramici mentre più in alto è già ben visibile la nostra prima meta: la Torre delle Castelle. In circa 15 minuti arriviamo al bivio dove a destra si prosegue verso il Castello di San Lorenzo mentre continuando dritto in un minuto si arriva allo spiazzo dove sorge la Torre delle Castelle, la chiesetta della Madonna della Neve e la panchina gigante n. 35 di Gattinara facente parte del progetto Big Bench Community Project. Sullo spiazzo accanto alla chiesa è stato anche posato un grande calice simbolo del prodotto di questo territorio e realizzato dall’artista Ruben Bertoldo. Si tratta del calice n. 2 facente parte di un gruppo di 4 calici posati in punti strategici del territorio di Gattinara sull’itinerario chiamato la Via dei Calici.

Ritorniamo sui nostri passi fino al bivio incontrato poco prima e svoltando a sinistra ci avviamo verso la seconda meta della giornata il Castello di San Lorenzo già visibile un poco più in alto.

Passiamo dei ruderi e un cartello che ci ricorda che stiamo attraversando i territori che in passato sono stati teatro delle gesta di Fra Dolcino. Dopo circa dieci minuti incontriamo un bivio ben segnalato dove occorre svoltare a destra e dopo un centinaio di metri un altro bivio dove si deve tenere la sinistra. Saliamo con quella che dovrebbe essere una splendida vista sulla catena del Rosa ma che oggi lascia un po’ a desiderare. Passiamo il calice n. 4 e in breve arriviamo ad un incrocio dove a destra si prosegue per il castello di San Lorenzo. Torneremo a questo incrocio dopo la visita per proseguire il nostro giro ad anello. Passata la sbarra che limita il passaggio delle auto siamo in vista dei ruderi e in pochi minuti arriviamo allo spiazzo attrezzato davanti al castello. L’area è visitabile con attenzione e permette di scorgere l’antico portale, l’abside, una parte di quello che poteva essere il corpo principale e le mura perimetrali con diverse aperture sulla sottostante pianura.

Dopo aver gironzolato tra i resti riprendiamo il cammino ripercorrendo la strada appena fatta fino all’incrocio menzionato più sopra per proseguire dritto verso la terza meta della giornata la Cima Scalvai. Passata una costruzione con un grande ripetitore si trova sulla destra una deviazione non segnalata per la Pietra Romanesca che decidiamo di andare a vedere. Il sentiero è un po’ inselvatichito e si deve procedere un po’ a naso, meglio non avventurarsi con bimbi piccoli, ma in pochi minuti giungiamo alla meta. Ripercorriamo la dorsale fino a ridiscendere sulla strada ed ignorando le deviazioni laterali con uno strappetto ci portiamo sulla Cima Scalvai a quota 543 metri. Riproseguiamo prima in discesa e poi ancora una volta in ripida salita fino a giungere a Rusca Randa che, con i suoi 553 metri, è il punto più alto di oggi. La presenza di una casetta di legno e un tavolo con delle panche permette di prendere fiato. Il percorso ancora una volta perde quota, ignoriamo sulla destra il bivio per il sentiero 700 di Fra Dolcino e giungiamo al pianoro dove sorge il Rifugio degli Alpini di Lozzolo con la chiesetta annessa. Qui ci fermiamo per il pranzo su uno dei tavoli dell’area attrezzata.

Dopo pranzo proseguiamo sulla strada che ora diventa per un tratto asfaltata e dopo una ripida discesa a tornanti arriviamo ad uno spiazzo dove proseguiamo a destra sempre su strada a tratti bitumata e a tratti sterrata. Rimanendo sempre sulla via principale giungiamo ad un’altra area attrezzata in località Pianta Gobba e successivamente, dopo circa mezz’oretta dal rifugio, al Santuario della Madonna Annunziata del XVII secolo già Cappella della Beata Vergine Incesa del 1645.

Lasciato il Santuario proseguiamo su asfalto fino alle porte di Lozzolo dove, oltrepassato il cimitero, deviamo a sinistra sul ponte del torrente Marchiazza. Proseguiamo sempre dritto su asfalto ignorando le deviazioni per il paese e seguendo i cartelli Cai per Gattinara anche se quelli posti sul lato sinistro indicano 35 minuti mentre di fronte sul lato destro indicano un’ora in più 1:40 e questo si ripete per ogni cartello incontrato da qui in avanti. Di fatto per dove abbiamo lasciato noi l’auto si sono rivelati corretti quelli del lato sinistro.

Inizia ora quella che viene chiamata Strada delle Vigne che percorriamo per circa 2,7 chilometri rimanendo sempre sul tracciato principale tra importanti filari fino ad arrivare all’azienda vinicola Travaglini dove occorre svoltare a sinistra su via Aosta prima e via Monviso poi. All’incrocio con Via Monte Bianco svoltiamo a sinistra e in pochi minuti siamo in regione Crosa dove abbiamo parcheggiato l’auto.

 

Galleria Foto

Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale: Autostrada A26 uscita Romagnano Sesia/Ghemme. Imboccare la SP299 direzione Romagnano. In uscita dall’abitato di Romagnano svoltare a sinistra e attraversare il ponte sul fiume Sesia. Tenere la sinistra e proseguire per 1,7 km direzione Gattinara. Parcheggiare in uno dei parcheggi di Viale Marconi Gattinara. 

Coordinate parcheggio: N 45.620931° E 8.370292°

Profilo e traccia GPS

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Video Traccia 3D

Leggende storia e curiosità

Il Castello di San Lorenzo

Sul culmine di una delle più alte colline a nord di Gattinara, a 536 m s.l.m., sono situati i ruderi del castello di S. Lorenzo, costruito nel 1187 dal Comune di Vercelli a guardia delle bocche della Valsesia. Le sue mura includono l’antica cappella di S. Lorenzo – definita “pieve” in un documento dell’882 – tradizionalmente ritenuta sede della sepoltura del vescovo vercellese San Filosofo, il quale, secondo una leggenda, si sarebbe rifugiato sul monte per scampare alle persecuzioni dei Longobardi. Scavi intorno al colle di S. Lorenzo e lungo la dorsale di accesso alla cima hanno restituito tracce di strutture e fortificazioni, che farebbero pensare alla presenza di un insediamento medievale d’altura. Probabilmente in epoca viscontea sono effettuati alcuni lavori di ristrutturazione e restauro al castello, mentre a partire dal XVI-XVII secolo incomincia l’abbandono che lo porta alla situazione attuale. Resta intatto ancora il grande portone d’ingresso, e all’interno delle mura perimetrali si scorgono i resti del mastio centrale e della chiesa di San Lorenzo, la cui abside è ornata da semplici fregi bassomedievali a dente di sega.

Torre delle Castelle

La massiccia Torre delle Castelle, risalente all’XI secolo e circondata da mura più tarde, è la parte più evidente di un importante complesso fortificato medievale che muniva in origine le sommità di questa collina e di quella accanto, entrambe oggi occupate da pregiati vigneti. Risalgono al XII-XIII secolo le prime attestazioni scritte di tale sistema fortificato, costituito pertanto da due recinti in muratura (le Castelle, appunto), occupati da costruzioni tra le quali svetta la torre, mentre sul pianoro compreso tra le due fortificazioni sorge la chiesa di S. Giovanni alle Castelle. Verso il 1525 lavori di ristrutturazione interessano la chiesetta, che, ulteriormente restaurata in XVIII secolo, viene malauguratamente distrutta nel 1950 per lasciar posto all’attuale cappella della Madonna della Neve, edificata a cura della Sezione Alpini di Gattinara. Oltre alla torre, parte di un portale medievale si intravede nell’altro recinto, situato dietro la chiesa.

Da wikipedia