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Via del Pane da Cuzzego

Descrizione

Quota iniziale : 233 m
Quota finale: 481 m
Dislivello: 340 m comprensivo di saliscendi
Distanza totale A/R: 6,70 km
Tempo: 2:30 h intero giro soste escluse

L’itinerario di oggi ci porterà da Cuzzego a Cardezza lungo l’antica Via del Pane mentre al ritorno percorreremo alcuni tratti della Strada Romana fatta ripristinare da Settimio Severo su quella che alcuni storici ritengono fosse una via già tracciata dagli Etruschi.

Il percorso può essere seguito sia in senso orario che in senso antiorario, questa descrizione si riferisce al cammino in senso antiorario.

Lasciata l’auto nel parcheggio nei pressi del monumento ai caduti di Cuzzego ci dirigiamo verso nord su Via Domodossola che percorriamo per circa 100 metri. Di fronte alla fermata del bus svoltiamo a destra in Via Cardezza. Arrivati ad una piazzetta teniamo la sinistra e proseguiamo lungo la stretta stradina fino giungere ad uno slargo. Qui abbandoniamo la strada asfaltata e proseguiamo dritto per un centinaio di metri poi al bivio svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Cardezza e in pochi minuti siamo ad un piccolo parcheggio ai margini del paese dove, al di là del ponte sul Rio Cuzzego parte la celebre Via del Pane. E’ questa un’antica mulattiera che collega Cuzzego alla più alta Cardezza e che deve il suo nome all’usanza della comunità di Cuzzego di preparare il pane e portarlo a spalla a Cardezza lungo questa via per essere benedetto e distribuito durante la festa di Sant’Antonio Abate il 17 gennaio.

Iniziamo a salire sulla bella mulattiera e in una manciata di minuti arriviamo alla Capela di Scarp, un’edicola votiva eretta nel XVIII secolo dedicata alla Madonna di Re. Una leggenda racconta la storia di un anziano calzolaio che non avendo più le forze per salire al mercato di Cardezza vendeva qui le sue scarpe. In realtà sul sagrato della cappella gli abitanti di Cardezza che scendevano a Cuzzego erano soliti a cambiarsi qui gli zoccoli di legno con i comodi mocassini o “patusc” in segno di rispetto per i luoghi da raggiungere.

Proseguiamo tra i terrazzamenti ignorando le deviazioni laterali fino a giungere in circa un quarto d’ora in località Cà Pinauda dove troviamo una cappellina anch’essa del XVIII secolo e dedicata alla Madonna delle Grazie. Di fronte all’edicola si può ammirare ancora l’antico lavatoio dove le donne erano costrette a lavare i panni in ginocchio. In questo borgo fino alla metà del secolo scorso erano attivi un bar e un negozio di alimentari.

Oltrepassato l’abitato troviamo la Capela at la Mort detta anche Cappella delle Creste dedicata alla Madonna delle Grazie dove a fatica si scorgono anche i dipinti di due scheletri. Una leggenda ricorda l’avventura di due amici di Cuzzego, che essendosi attardati all’osteria di Cardezza, durante il rientro alle proprie abitazioni di notte, incontrarono davanti alla cappella alcuni scheletri danzanti.

Ignoriamo il sentiero che sale a destra e ci manteniamo sul percorso principale passando un gruppo di case ben tenute. Usciamo dal bosco e in un punto panoramico troviamo la Capela at Giusepina mentre poco più avanti oltrepassiamo la Capela at Sant Iusepp ai Scupei. Ormai manca poco e dopo qualche minuti di strada in piano arriviamo al parco giochi all’ingresso del paese dove i più piccoli possono finalmente divertirsi un po’ dopo la fatica della salita mentre i più grandi possono visitare la Capela dul Preu. Entrati in paese (1 ora dalla partenza) dalla piazza della chiesa parrocchiale parte la via Crucis che in dieci minuti ci porta all’Oratorio di Sant’Antonio da Padova da dove si gode di un ottimo panorama sulla valle e le montagne circostanti.

Ritornati alla piazza della chiesa ci dirigiamo verso il sagrato accanto al quale una targa ci ricorda che qui termina la Via del Pane.

Il percorse del rientro che prevede alcuni tratti di Strada Romana prende il via proprio di fronte alla chiesa e scende verso la parte più antica del paese, dove si può ancora scorgere il loggiato di quello che in passato è stato un luogo di vedetta e poi un antico monastero, anche se della presenza di monaci non vi è traccia documentale.

Continuiamo a scendere seguendo i segni bianco rossi fino ad incrociare la strada asfaltata e il sentiero di discesa. Dopo un breve traverso ci ritroviamo ancora sull’asfalto, proseguiamo per qualche decina di metri poi svoltiamo a destra oltrepassando una catena che impedisce il traffico veicolare e troviamo ancora una volta il sentiero. Riprendiamo la discesa oltrepassiamo un ponticello in pietra sopra un’antica vasca fino a intercettare ancora una volta la strada asfaltata nei pressi della Cappella delle Selve. Dopo una breve visita ritorniamo sulla strada che abbandoniamo qualche decina di metri più avanti. Incrociata per l’ennesima volta la strada ignoriamo il sentiero che riparte sulla sinistra e proseguiamo sull’asfalto per passare accanto alla Torre dei Lossetti, una torre che faceva parte di un vasto sistema di fortificazioni che controllavano nel medioevo l’importante via di comunicazione tra Milano e la Svizzera. Poco dopo, in prossimità di un tornante, troviamo le indicazioni e l’inizio di un tratto di Strada Romana l’importante via di comunicazione che da Mergozzo raggiungeva Cuzzago, Premosello, Vogogna per attraversare i territori di Cuzzego, Cardezza e Beura e dirigersi poi attraverso l’Ossola alla città di Binn.

Iniziamo a camminare lungo questa splendida mulattiera che offre affascinanti scorci panoramici e passaggi un po’ inquietanti tra le reti di contenimento frane.

Dopo una decina di minuti incominciamo a trovare i dipinti raffiguranti i santi patrono delle varie frazioni è per questo motivo che questo tratto è anche conosciuto come la Via dei Santi. Più avanti in località Crucitò troviamo gli Scivolatoi attivi tra il XVI e il XVIII secolo dove venivano fatte scivolare le piode dalla soprastante cava fino a valle e oltrepassato un piccolo guado con un interessante consiglio (Salta!) passiamo accanto ai resti dell’antica dogana.

Rimanendo sempre sul sentiero principale continuiamo il percorso, che nei tratti più aerei è stato messo in sicurezza, fino a giungere in località Trindundan, un punto panoramico dal quale si può godere di un’ottima vista.

Superiamo un’antica abitazione con bassi soffitti a botte e proseguiamo tra bei muretti a secco fino ad un punto dove una vecchia targa ci ricorda che siamo sulla Strada Romana. Svoltiamo a destra e scendiamo fino a giungere al Rio Cuzzego dove, nei pressi di una costruzione, dobbiamo svoltare a destra e proseguire fino al termine del sentiero qui, oltrepassato un ponticello, ci dirigiamo verso la provinciale. Svoltiamo a sinistra, passiamo il ponte e dopo aver oltrepassato la sede della protezione civile abbandoniamo la trafficata provinciale per addentrarci tra le viuzze di Cuzzego e arrivare in tutta sicurezza all’auto.

 

Galleria Foto

Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale: Autostrada A26 uscita Piedimulera. Alla prima rotonda svoltare a sinistra e alla seconda proseguire dritto. Passato il ponte sul Toce svoltare a sinistra e seguire la strada per circa 3,3 Km fino al parcheggio.

Coordinate parcheggio: N 46.049959° E 8.279307°

Profilo e traccia GPS

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