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Muro del Diavolo

Descrizione

Quota iniziale : 690 m
Quota più alta: 984 m
Dislivello: 535 m intero giro compresi i saliscendi
Distanza totale A/R: 8,50 km
Tempo: 3:00 h intero giro escluse le soste

Semplice passeggiata ad anello in Valle Antigorio alla scoperta del sito megalitico denominato Muro del Diavolo in località Arvenolo. Il percorso non presenta difficoltà tecniche ed è pertanto adatto a tutti. In autunno occorre prestare attenzione alle foglie sul sentiero che lo rendono scivoloso e in alcuni tratti un po’ nascosto. Il tratto di sentiero G38 che da Cruppo sale a Le Quartine passando da Dugno è piuttosto ripido anche se non particolarmente lungo e questo potrebbe scoraggiare i più piccoli non molto allenati.

Lasciata l’auto nel parcheggio gratuito di Maglioggio ci avviamo verso la chiesa. In prima battuta vogliamo visitare il Castagno Maria Bona seguendo il sentiero G04 che passando accanto all’Oratorio di S. Antonio Abate porta in pochi minuti all’albero monumentale. Si tratta di un castagno enorme di più di duecento anni con un’altezza di 17,5 metri e una circonferenza di 8,7 m sicuramente il più vecchio albero da frutto della zona.

Ritorniamo sui nostri passi fino ad imboccare il sentiero G36 per Cruppo. Percorriamo le strette vie del paese e sbuchiamo sulla strada asfaltata che seguiamo in salita per poche decine di metri fino ad reincontrare sulla sinistra il sentiero. Scendiamo rapidamente fino ad attraversare il ponte romano e subito dopo giungiamo ad un bivio dove prendiamo a destra il sentiero G38, al ritorno rientreremo dal G36 che prosegue dritto.

Il primo tratto del sentiero G38 è il più impegnativo di tutto il giro in quanto sale abbastanza ripido nel bosco e in circa 20 minuti ci porta in località Dugno. Ci fermiamo per una brevissima visita ma presto riprendiamo a salire, passiamo la condotta della centrale idroelettrica e in mezz’ora, dopo aver attraversato distese di funghi ahimè velenosi, arriviamo ad una casa isolata di fronte alla quale passa la strada asfaltata chiusa al traffico non autorizzato che da Maglioggio sale ad Aleccio.

Svoltiamo a sinistra lungo l’asfalto e dopo poche centinaia di metri lasciamo la strada che sale ad Aleccio per proseguire dritto verso località Le Quartine. Attraversata la frazioncina continuiamo sull’asfalto che passa accanto ad un bellissimo castagno carico di frutti.

In meno di dieci minuti arriviamo in località Arvenolo dove dietro ad un cascinale sorge, in posizione un po’ defilata, il sito megalitico detto il Muro del Diavolo lungo circa 20 metri, alto 6,30 metri e profondo 13 metri costruito con enormi blocchi di pietra accatastati a secco. La datazione è molto antica, nelle vicinanze sono stati ritrovati reperti dell’Età del Ferro mentre lo scopo è ancora avvolto nel mistero. L’ipotesi più probabile è che fosse un luogo di culto precristiano.

Proseguiamo la nostra passeggiata verso Crego tra panorami che fanno dimenticare di essere sull’asfalto. Il corno Cistella sovrasta tutta la valle e si spazia dal Cervandone al Monte Gorio che dà il nome alla valle Antigorio.

In mezz’oretta di piacevole camminata arriviamo in vista di Crego col suo lavatoio e il Santuario dedicato a Don Lorenzo Dresco, il prete scalpellino, che lo edificò tra il 1852 e il 1878.

Dopo una breve pausa pranzo con vista sotto il portico della chiesa proseguiamo il nostro itinerario imboccando il sentiero G06 che parte tra il Rifugio Monte Zeus e la Chiesa. In pochi minuti, arriviamo ad un cartello che indica Balma con Scritta e successivamente scendiamo una scalinata abbastanza ripida che ci porta ad un bivio dove pieghiamo a sinistra seguendo il sentiero G36 per Maglioggio.

Passiamo sopra le Marmitte dei Giganti e dopo pochi metri di salita arriviamo alla condotta della centrale di Crego. Saliamo sul cemento e proseguiamo fino a giungere alla vasca di carico della centrale stessa. Il sentiero in realtà devia a destra qualche decina di metri prima di arrivare alla vasca così ritorniamo sui nostri passi e scendiamo. Costeggiamo l’invaso artificiale da sotto per poi risalire al termine dello stesso e proseguire nel bosco.

Dopo circa dieci/quindici minuti arriviamo ad un breve tratto attrezzato con catena che serve in caso di terreno bagnato o ghiacciato ma con le temperature di questo periodo si passa senza bisogno di aiuto. Riprendiamo il sentiero e con svariati saliscendi arriviamo in località Quarensc e poco dopo rieccoci a Cruppo dove al mattino avevamo preso il sentiero G38. Da questo momento termina il giro ad anello e rientriamo a Maglioggio ripercorrendo lo stesso sentiero dell’andata.

 

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Leggende storia e curiosità

La leggenda del Muro del Diavolo di Arvenolo

La storia popolare ricorda che S. Martino di Toùrs fu il primo a mettere al bando dalla Valle Antigorio il culto di Satana per diffondere la religione cristiana.

Il demonio per vendicarsi di ciò decise di costruire un enorme ponte che dalla località Arvenolo, sui monti sopra Crodo, oltrepassasse la vallata fino a Cravegna prima delle terre convertite al Cristianesimo. Costruì quindi un basamento di diciotto metri per sessanta con enormi massi lavorati a mano ed impilati a secco. L’impresa fu ostacolata dall’intervento di S. Martino che in singolar tenzone vinse ripetutamente il Maligno. Tuttavia, il demonio non si diede per vinto e salì verso il Passo della Forcoletta dove si caricò sulle spalle un enorme macigno con l’intento di scaraventarlo dall’alto sulla valle. Fatti pochi passi, per intercessione della Madonna, il masso si ruppe in pezzi che si distribuirono per tutta la valle, rimase sul luogo un grosso masso con l’impronta delle spalle e delle unghie che oggi è chiamato il Sasso del Diavolo.

Lasciando la leggenda, gli studiosi ipotizzano che il luogo fosse utilizzato per culti precristiani, infatti nel terreno antistante sono stati trovati reperti che testimoniano la presenza umana nell’epoca della romanizzazione.

Liberamente tratto da Leggende delle Alpi di Paolo Crosa Lenz edito da Grossi Ed. Domodossola