Descrizione
Quota iniziale : 1835 m
Quota finale: 2174 m
Dislivello: 370 m comprese le perdite di quota
Distanza totale A/R: 9,37 km
Tempo: 3:00 h
L’escursione di oggi alla Panche delle Streghe è un giro ad anello abbastanza breve (circa 9 km) sull’altopiano della Bulacia, ciglione nord del celebre altopiano di Siusi, che ci permette di rientrare prima del previsto temporale del primo pomeriggio.
Per l’accesso a Compaccio-Kompatsch vedere l’escursione al rifugio Molignon.
Lasciata l’auto nel parcheggio a pagamento di Compaccio-Kompatsch ci avviamo verso la stradina asfaltata di fronte alla fermata dell’autobus seguendo le indicazioni per la cabinovia della Bulacia. Usciamo dal paese passando accanto a famosi hotel rimanendo sulla strada asfaltata principale e seguendo le indicazioni per il “Giro del Bulacia” sentiero 14.
Usciti dal paese continuiamo a salire fino ad incontrare un bivio: a destra un sentiero sale ripido tra i pascoli mentre proseguendo dritti si rimane sulla strada asfaltata. Essendo un giro ad anello si può fare come si vuole proseguire sull’asfalto per un breve tratto e fare il giro in senso orario oppure prendere il sentiero e proseguire in senso antiorario. Decidiamo di scegliere questa seconda possibilità e iniziamo a salire il ripido sentiero.
A metà circa del pendio troviamo il classico cancelletto elettrificato per le mucche. Di solito non ci da problemi ma questa volta Toby tocca inavvertitamente il filo elettrico e prende la scossa guaendo e spaventandosi tanto da non voler proseguire. Dopo circa 10 minuti di trattative riusciamo a convincerlo a passare senza ulteriori danni e riprendere così il percorso. In 40 minuti dal parcheggio arriviamo alla malga Tschötsch Alm (2000m) ci fermiamo giusto il tempo per dare un’occhiata al panorama che spazia da Sassolungo e Sassopiatto al Catinaccio fino allo Sciliar.
Riprendiamo a salire lungo il sentiero alle spalle della malga che porta in pochi minuti al ristorante Puflatsch (2100m) punto di arrivo della cabinovia che sale da Compaccio-Kompatsch. Aggiriamo sulla destra il ristorante e ritroviamo alle sue spalle il sentiero che scende verso una stradina sterrata. Dopo poche centinaia di metri troviamo il bivio per il punto panoramico e decidiamo di fare una breve deviazione per gustarci lo spettacolo della natura. Da qui si possono ammirare lo Sciliar, il gruppo del Catinaccio, La Marmolada, Sassolungo e Sassopiatto, le Tofane, Sas Rigais e Sas dla Porta infine le Alpi della Zillertal.
Ritorniamo sui nostri passi e proseguiamo verso destra sulla stradina sempre seguendo le indicazioni “Giro della Bulacia” (che qui sopra diventa Giro del Bullaccia, bah!). Il percorso diventa molto dolce praticamente in piano tra ampi pascoli e panorami mozzafiato fino ad arrivare al punto nord est del ciglione dove si trova un altro punto panoramico con una bella croce di legno.
Proseguiamo verso sinistra su un comodo sentiero che in pochi minuti ci porta al punto più elevato della Bulacia (2174m). Iniziamo a scendere sempre su comodo sentiero fino ad arrivare alle “Panche delle streghe”. Si tratta di un luogo roccioso dove dall’epoca preromana fino al medioevo si celebrarono culti eretici e danze delle streghe – questo ci raccontano le leggende. Oggi le Panche delle Streghe sono una bella meta di vari itinerari, perché da qui si ha una bellissima vista.
Il sentiero prosegue in dolce discesa tra i rododendri fino allo Goller Spitz da dove si esce dal bosco per scendere tra i pascoli fino alla malga Arniha Hütte. Pieghiamo a destra e risaliamo il versante opposto fino ad arrivare ad un altro punto panoramico con una croce e dove decidiamo di fare una breve sosta ristoratrice.
Riprendiamo a scendere sempre seguendo le indicazioni del giro su un bel sentiero panoramico fino a riprendere la strada sterrata che scende verso valle toccando una malga e incrociando più sotto la strada asfaltata appena dopo la deviazione per il Rifugio Bullaccia. Per non rimanere sull’asfalto seguiamo il sentiero che corre parallelo alla strada e che in pochi minuti ci porta al bivio del mattino ricongiungendoci al percorso fatto in precedenza verso Compaccio-Kompatsch e verso la macchina
Galleria Foto
Cartina e indicazioni stradali
Accesso stradale: Autostrada A22 uscita Bolzano Nord. Girare a sinistra sulla SS12 e proseguire per 3,7 km. Raggiunta una galleria tenere la sinistra e proseguire sulla SP24 seguendo le indicazioni per Alpe di Siusi per circa 18.5 km. Arrivati ad una piccola rotonda compaiono le indicazioni con gli orari di apertura della strada per Compaccio.
Se si arriva prima delle 9:00 proseguire dritto per circa 6 km fino al parcheggio altrimenti lasciare l’auto e prendere l’autobus.
Coordinate parcheggio: N 46.540234° E 11.616193°
Profilo e traccia GPS
Video Traccia 3D
Leggende storia e curiosità
Leggenda delle streghe dello Sciliar
Bisogna sapere che l’immensa dorsale dello Sciliar è un luogo d’incontro molto amato dalle streghe che vi giungono da ogni dove a cavallo di una scopa.
Ma badate bene, cari bambini, a non recarvi a mezzanotte sul punto più alto, che è il Pez, perché a nessun essere umano è permesso assistere alle loro feste. Chi osasse tanto, ne impazzirebbe dalla paura.
A tal proposito, i vecchi dell’altopiano si ricordano ancora del povero Hansel che viveva in un maso proprio ai piedi dello Sciliar.
Una sera d’estate la moglie di Hansel stava prendendo l’acqua dal pozzo quando percepì una particolare energia nell’aria. Non un filo di vento aleggiava e la strana quiete faceva presagire a un violento temporale.
Volse lo sguardo al cielo e scorse, tra le minacciose nubi, un’ombra volteggiare.
“ Hansel…” gridò la donna “corri, corri, vieni a vedere cosa…”
L’uomo si precipitò immediatamente alla finestra e sgranando gli occhi al cielo nel punto indicato dalla moglie, esclamò: “Santi numi, quella è la Strega del tempo! Ah maledetta, adesso ti sistemo io!”.
In un batter d’occhio imbracciò il fucile, benedì i colpi con l’acqua santa, uscì sull’aia e mirò bene in alto… bum… bum.
Un urlo straziante accompagnò l’eco degli spari: la strega era stata colpita e con un pesante tonfo cadde proprio ai loro piedi.
Mamma mia che brutta! La vista della strega fu così terribile che il povero contadino non resse allo spavento e stramazzò, bianco come un cencio, al suolo.
Molti anni passarono, però, prima che il povero Hansel si riprendesse e mai dimenticò quella notte; infatti a ogni sopraggiungere del temporale si barricava in casa pieno di paura.