Descrizione
Quota iniziale : 217 m
Quota finale: 798 m
Dislivello: 654 m comprese le perdite di quota
Distanza intero nello: 7,80 km
Tempo: 3:00 h intero giro escluse le soste
Anche oggi giretto breve viste le previsioni meteo in rapido peggioramento già dal primo pomeriggio. Si tratta di un giro ad anello che con partenza da Premosello Chiovenda sale prima a Colloro percorrendo l’antica mulattiera A36 che collega i due paesi lungo l’itinerario denominato “Vivere in salita”. Successivamente, il percorso prosegue sulla strada asfaltata verso l’Oratorio della Madonna di Lut, meta della nostra gita, per poi rientrare dal sentiero A40 verso Premosello attraversando antichi alpeggi. L’intero anello non presenta alcuna difficoltà ed è adatto a tutti con un minimo di allenamento.
Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio gratuito lungo la via principale che attraversa Premosello Chiovenda svoltiamo a destra lungo via Sempione e dopo poche decine di metri troviamo le prime indicazioni per il nostro percorso sulla destra all’inizio di via Maestri Bocca e Manera. Attraversiamo il paese verso nord fino ad incrociale via Del Boca che seguiamo verso sinistra. Superiamo il ponte sul Riale e proseguiamo lungo Via Caduti per la Liberà. Dopo un centinaio di metri teniamo la sinistra e sempre seguendo i segnavia bianco rossi ci ritroviamo all’inizio della mulattiera A36 “Vivere in salita”.
Iniziamo a salire incrociando una prima volta la strada asfaltata che attraversiamo per riprendere a salire lungo il sentiero che poco dopo riattraversa la strada per proseguire nel bosco.
Dopo circa una mezz’oretta dalla partenza arriviamo in località “Balmesc” dove sorge una cappelletta dedicata alla Madonna di Re oggi Patrona del Parco della Val Grande.
Lungo il sentiero si incontrano anche 12 pannelli esplicativi che narrano la storia di questi luoghi.
Dopo quasi un’oretta di cammino arriviamo alle porte di Colloro e proseguiamo verso la Chiesa di San Gottardo dove imbocchiamo la strada asfaltata che sale ripida verso est. Dopo circa un quarto d’ora giungiamo al bacino di carico della centrale idroelettrica Procolloro dove termina la strada percorribile in auto. Ignoriamo il sentiero che sale verso l’Alpe La Colla e la Bocchetta di Saler e proseguiamo dritto sull’asfalto nel suggestivo bosco.
Dopo un altro quarto d’ora lasciamo la strada asfaltata per prendere il sentiero che sale diretto verso l’Oratorio della Madonna di Lut. Prendiamo velocemente quota sulla valle e in una ventina di minuti siamo in vista dell’Oratorio che sorge in una posizione super panoramica sulla valle. Qui ritroviamo il signor Roberto che avevamo incontrato lungo la salita e che molto gentilmente ci ha aspettato per aprirci la chiesetta e permetterci di visitarne il bellissimo interno. Ci racconta anche che l’attuale costruzione è stata edificata partendo dall’originaria cappelletta che sorgeva sul pianoro. Secondo la tradizione alcuni giovani di Premosello, provenienti dalla Val Grande perché chiamati alle armi in occasione della Seconda Guerra d’Indipendenza, si fermarono per una sosta proprio nei pressi della cappelletta, dove fecero voto di restaurarla qualora fossero riusciti a tornare dal fronte. Quando ritornarono sani e salvi tennero fede alla promessa e fecero costruire l’Oratorio all’interno del quale venne dipinta dal pittore Andrea Monti di Anzola, nel 1859, l’immagine della Vergine Annunziata commissionata proprio da alcuni reduci della guerra. Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, l’edificio venne ampliato mentre al termine del secondo conflitto mondiale, che vide la Val Grande teatro di aspre battaglie, l’architetto Vietti Violi progettò un grande mausoleo-ossario proprio all’alpe Lut, in ricordo di tutti i combattenti e reduci delle guerre. La sua opera non fu mai realizzata e rimane solo il progetto all’interno dell’Oratorio.
Salutiamo il gentilissimo signor Roberto e riprendiamo il nostro cammino dopo esserci riforniti della fresca acqua che sgorga dalla fontana eretta in ricordo dei caduti.
Ci dirigiamo verso est verso le baite dell’Alpe Lut dove abbandoniamo il sentiero che sale al Proman per piegare a destra e scendere lungo la ripida strada asfaltata.
Giunti ad un bivio svoltiamo a destra e dopo circa cento metri in prossimità di un tornante prendiamo il sentiero A40 che si stacca a sinistra. Purtroppo, non ci sono indicazioni per cui occorre prestare un po’ di attenzione.
Il sentiero pur non essendo segnalato è comunque ben tenuto ed evidente e in circa dieci minuti arriviamo all’Alpetto Cornala. Continuiamo a scendere lungo il sentiero che di tanto in tanto è parzialmente coperto di felci pur rimanendo sempre evidente. Non sembra che passi molta gente da qui, infatti non è raro incontrare abitanti del posto intenti a riscaldarsi al pallido sole.
Passiamo dai ruderi di Pian del Manico e dopo altri dieci minuti all’Alpe Mota Rossa. Purtroppo, le previsioni che davano pioggia dalle 15 non sono state molto attendibili e anche se è appena mezzogiorno inizia a piovigginare. Ormai non manca molto per cui non ci resta che accelerare il passo per arrivare in paese prima di venir raggiunti dal temporale che ci insegue. Passiamo rapidamente di fronte all’Oratorio del Gaggiolo mai terminato e consacrato e siamo finalmente alle prime case di Premosello. Riattraversiamo il paese per raggiungere il parcheggio e la nostra auto fortunatamente prima che inizi a piovere sul serio.
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