Descrizione
Quota iniziale : 1253 m
Quota finale: 2039 m
Dislivello: 870 m + 85m al ritorno
Distanza totale A/R: 12,8 km
Tempo: 3:00 h solo andata escluse le soste
L’escursione di oggi in Val Bognanco, pur non presentando difficoltà tecniche o tratti esposti, per la sua lunghezza e dislivello, è adatto ai bambini più grandicelli, indicativamente da 9-10 anni e con un buon allenamento.
Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio gratuito accanto al campo sportivo in località La Gomba nei pressi del Camping Yolki Palki, ci dirigiamo verso il bar ristorante del Camping accanto al quale troviamo le indicazioni dei sentieri. Il nostro è il D16 e la nostra meta è il Rifugio Alpe il Laghetto, tempo previsto 3 ore sola andata.
Ci incamminiamo lungo la sterrata che porta verso l’abitato di La Gomba ma dopo un paio di centinaia di metri svoltiamo a destra ed entriamo nella pineta.
Il sentiero è molto piacevole e per un primo tratto con pendenza molto modesta. Dopo circa 30 minuti di cammino incrociamo sulla sinistra un sentierino che sale da Pizzanco e subito dopo un cartello ci mette in guardia che stiamo entrando in una zona di pascolo sorvegliata da cani da guardiania per cui occorre prestare attenzione a semplici regole dettate anche dal buon senso.
Inizia ora un tratto abbastanza ripido anche se gli stretti tornanti facilitano la salita. Trascorsa circa un’ora e venti minuti incrociamo a destra il sentiero che arriva da San Bernardo e subito dopo il sentiero D18 che sale a sinistra da Pizzanco. Una decina di minuti dopo superato il guado sul Rio Di Pizzanco la vista finalmente si apre e possiamo ammirare le principali vette della Val Grande.
Ora la salita si fa più dolce e in mezz’oretta raggiungiamo Oriaccia a quota 1680 metri con le sue costruzioni in parte distrutte ma si può ancora vedere una stalla e i resti di quella che doveva essere una baita con due locali. Dopo altri 40 minuti arriviamo nei pressi dell’Alpe Vallaro dove sorge l’omonima croce. La vista da qui è spettacolare sia verso Domodossola che sulle montagne di fronte a noi, mentre la piana dove sorge l’Alpe Vallaro e il bivacco Marigonda sembra un quadro.
Dopo le foto di rito e un pensiero sul libro di vetta riprendiamo il cammino prendendo il sentiero più alto che sale più dolcemente. Ormai non manca molto e la salita è resa piacevole dai panorami e dai rododendri in fiore. Dopo circa mezz’ora siamo in vista del rifugio e due minuti dopo siamo già con le gambe sotto il tavolo per una meritata merenda. Dalla terrazza del rifugio la vista è incredibile e non ci si stanca mai di guardarsi intorno. La presenza di un eloquente cartello ci ricorda dove siamo.
La tentazione di salire al vicino Passo di Campo è forte ma è molto tardi e a malincuore dobbiamo iniziare la discesa lungo lo stesso itinerario della salita.
Galleria Foto