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Rifugio Ferioli nella nebbia

Descrizione

Quota iniziale : 1393 m
Quota finale: 2264 m
Dislivello: 938 m + 66m di perdita di quota da recuperare al ritorno
Distanza totale A/R: 11,29 km
Tempo: 2:45 h

L’escursione di oggi oltre ad averci permesso di sviluppare notevolmente la nostra fantasia nell’immaginare il panorama dei luoghi, ci ha consentito di conoscere finalmente gli amici di escursionando.it che in questo fine settimana sono i gestori del Rifugio Ferioli meta della nostra gita.

I percorsi per raggiungere questo rifugio sono due: uno con partenza dalla frazione Pedemonte di Alagna e uno con partenza da Rima. Noi abbiamo scelto quest’ultima opzione così lasciata l’auto in uno dei parcheggi ubicati appena prima del paese ci avviamo verso il centro di questo splendido villaggio walser dove fa bella mostra di sè una graziosa fontana. Il percorso parte proprio alla sinistra della fontana seguendo le indicazioni per la GTA. Ci addentriamo tra le caratteristiche viette del paese svoltando a destra appena prima dell’albergo Tagliaferro e poi a sinistra dopo aver costeggiato un muro in pietra seguendo le indicazioni per il Monte Tagliaferro. Dopo un breve tratto giungiamo al ponte sul torrente Sermenza che attraversiamo per giungere ad un primo bivio dove occorre prendere la mulattiera che si stacca a destra costeggiando le ultime case del paese. In pochi minuti giungiamo ad altro bivio al centro del quale si trova una bacheca con i principali sentieri della zona. Si piega a sinistra e ci si addentra nel bosco seguendo il sentiero n. 96 che sale tranquillo con ampie svolte. In breve si prende quota e si arriva ad un bivio dove ignorando il sentiero per il Tagliaferro si gira a destra proseguendo verso il Colle Mud.

Dopo circa un ora e un quarto il sentiero lascia definitivamente il bosco per giungere all’Alpe Valmontasca (1819 m) ancora caricata di mucche e capre. Proseguiamo tra i pascoli superando balze erbose fino a giungere all’Alpe Vorco (2075 m) annunciata da una croce. Continuiamo a salire nella nebbia intravedendo la parete nord del Tagliaferro quando alla nostra destra ecco fare la sua comparsa un branco di stambecchi maschi che riposano appena sopra il sentiero. Ci fermiamo qualche minuto ad ammirarli facendo attenzione a non disturbarli con la nostra presenza dopo di che proseguiamo, ormai la salita è quasi finita siamo in vista del Colle Mud (2324 m) punto più alto della nostra escursione. Passiamo il colle ammirando la madonnina posta in una nicchia e il cartello che indica il passaggio da Rima ad Alagna. Da qui occorre seguire il sentiero n. 8 che scende verso la valle di Alagna incrociando dopo pochi minuti il sentiero che salendo da Alagna ci accompagnerà in dieci minuti al rifugio Ferioli meta della nostra gita.

Giunti al rifugio veniamo calorosamente accolti da Giorgio che ci dà fin da subito un assaggio della cordialità e simpatia che ci accompagnerà per tutto il tempo di permanenza. L’atmosfera che si respira è quella del vero rifugio di montagna in cui la semplicità dei gesti si accompagna all’efficienza. In pochi minuti ci vengono serviti polenta e spezzatino che i ragazzi sbranano in pochi istanti e gustose lasagne. Complimenti a Claudio e Luciano che si danno da fare in cucina.

Durante il pranzo la nostra attenzione viene attratta dalla mitica stazione meteo del rifugio e dalla mucca campanara posta proprio sopra l’ingresso della cucina. Per pochi minuti le nubi sembrano alzarsi dandoci il tempo di scattare una foto alla vallata verso Alagna. Dopo aver scattato la foto ricordo del mitico gruppo di escursionando.it ci apprestiamo a scendere lungo lo stesso itinerario della salita prima che il tempo volga al peggio.

Quando giungiamo a Rima ci voltiamo verso la nostra meta e troviamo solo nuvoloni neri ma nonostante il meteo torniamo a casa soddisfatti della splendida giornata trascorsa.

 

Galleria Foto

Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale: Seguire la SS299 della Valsesia fino a Balmuccia. Svoltare a destra prendere la SP10 e seguirla fino a Rima S. Giuseppe.

Coordinate parcheggio: 45.885095° N 8.000040° E

Profilo e traccia GPS

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Leggende storia e curiosità

La strada del Paradiso

Secondo la leggenda La strada del Paradiso molti anni fa a Rima, incantevole paesetto della Valsesia, viveva una povera vecchietta. Sua unica consolazione era un bimbetto di sei anni, orfano di papà e mamma, che aveva allevato da quando aveva una anno. Con lui andava a falciare l’erba, a raccogliere la legna, a lavorare i campi. Ma un inverno, un inverno tremendo, carico di neve e di gelo: il bambino s’ammalò di polmonite e dopo qualche giorno spirò.
La sventurata vecchietta, affranta dal dolore non si dava più pace; mattina e sera si recava ad inginocchiarsi presso la tomba del suo angioletto e lo chiamava per nome.

– O Signore, perché non avete preso me? Io sono vecchia e lui era all’alba della vita. Perché?

E piangeva, piangeva giorno e notte…

Venuta la primavera, ogni sera, immobile come una statua, sedeva sui gradini della sua casetta situata all’ingresso del paese, proprio al margine della strada. Si sedeva e stava a guardare la bianca strada sulla quale mesi prima il suo  bimbo l’attendeva, giocava e canterellava felice.

Ma una sera, d’un tratto, la vecchietta trasalì. Era desta o sognava? Che cosa brillava laggiù in fondo? La donna dilatò le pupille; sì, era una processione di bimbi che avanzava tenendo nella manina un piccolo cero acceso: le vesti candide, le ali bianche, il viso raggiante.

La vecchietta pensò subito che tra quegli angeli avrebbe visto anche il suo. Ma la processione sfilò tutta ed il figlioccio non c’era! Fuori di sé dalla disperazione, fermò l’ultimo angioletto e con voce soffocata dai singhiozzi, gli chiese:

– …. E lui… lui… perché non c’è?

– Perché non può reggersi in piedi , mia buona nonnina. I suoi abiti sono tutti inzuppati di lacrime pesano come piombo. Se volete che anche lui percorra la strada del Paradiso, non piangete più.

E la processione sparì nel buio. La donna, riavutasi dalla commozione, andò al vicino Santuario della Madonna, collocò un cero sull’altare e pregò a lungo con fervore.

La notte il bimbo apparve in sogno alla nonnina:

– Mi vuoi ancora bene, nonnina?

– Certo che te ne voglio, e tanto!

– Vuoi che vada anch’io in Paradiso?

– Sicuro che lo voglio!

– Ebbene, allora devi promettermi che non piangerai più.

E la nonnina fece solenne promessa. La sera seguente la vecchietta si vestì a vesta e, seduta davanti alla casetta, stette ad attendere.
La sua attesa non fu vana: ecco, una candida processione si snoda, lenta e solenne, lungo la strada del Paradiso. La vecchietta scruta tutti gli angioletti ad uno ad uno. D’improvviso il suo cuore sussulta di gioia: ha visto nella schiera degli angioletti anche il suo tesoro ed anche lui ha il braccino alzato e la manina sfolgorante di luce.
Il bimbo sorride alla nonnina e la chiama a sé. E quella stessa notte ella raggiunge il suo angioletto.

Tratto dall’Enciclopedia delle Regioni – Piemonte ed. Aristea