Descrizione
Quota iniziale : 700 m
Quota finale: 700 m
Dislivello: 857 m comprese le perdite di quota
Distanza totale A/R: 10,05 km
Tempo: 6:00 h
L’anello di Pogallo per la sua lunghezza e caratteristica è adatto solo ai più grandicelli con un buon allenamento ma, come la maggior parte delle nostre uscite più lunghe, è facilmente modulabile per adattarlo alle proprie capacità. E’ possibile percorrerlo sia in senso orario come abbiamo scelto noi che in senso antiorario.
L’avventura inizia ancora prima di parcheggiare l’auto quando, lasciato Rovegro, percorriamo in mistico raccoglimento (pregando di non incontrare nessuna auto in senso opposto) gli ultimi 8 km di strada molto stretta e con parecchi strapiombi che ci separano da Cicogna “piccola capitale” del Parco Nazionale della ValGrande.
Arrivati a Cicogna scopriamo che in molti hanno pensato di trascorrere questo lunedì di Pasquetta da queste parti e il parcheggio in paese è già pieno così non ci resta che percorrere la stretta stradina sterrata che passa accanto al cimitero in direzione Azienda Agricola Corte Merina e parcheggiare a bordo strada.
Zaino in spalla ritorniamo verso il paese dove in prossimità della chiesa parte sulla sinistra il sentiero per l’Alpe Prà e la Casa dell’Alpino prima tappa del giro ad anello. Una palina ci ricorda che ci vorranno circa un’ora e mezza per arrivare all’alpe e circa tre ore per poi arrivare a Pogallo punto più lontano dell’escursione.
Iniziamo a salire la bella mulattiera tra le case passando una fontana per giungere dopo pochi minuti ad un bivio ben segnalato dove occorre lasciare il sentiero che sale nel bosco e svoltare a destra. Il sentiero sale oltrepassando antichi terrazzamenti, si possono ancora osservare sistemi di muratura a secco di contenimento, che permettevano fin dal medioevo di coltivare segale, vite, noce e castagno.
In una ventina di minuti giungiamo a Roccolo località che deve il suo nome a Don Benzi parroco di Cicogna dal 1818 al 1858 e incallito cacciatore che vi aveva installato un impianto per la cattura degli uccelli selvatici con reti detto appunto roccolo. Continuiamo a salire ammirando la mulattiera e i muri a secco che la sorreggono. Dopo un’oretta di cammino usciamo dal bosco e il panorama si apre verso il Lago Maggiore e le pendici del monte Faiè sulle quali scorgiamo i resti dell’Alpe Scellina e dell’Alpe Basseno, ai nostri piedi si scorge l’abitato di Cicogna.
Appena prima di arrivare alla Casa dell’Alpino, in prossimità di un pannello esplicativo si stacca sulla sinistra un sentiero che porta ai resti dell’Alpe Prà e al celebre masso coppellato da dove si gode di una spettacolare vista verso il lago.
Ritorniamo sul sentiero principale e in pochi minuti arriviamo alla Casa dell’Alpino dove i più piccoli possono terminare l’escursione gustandosi una buona polenta.
Il tempo di scattare qualche foto panoramica verso il lago Maggiore e verso i Corni del Nibbio dal terrazzo antistante e ripartiamo alla volta dell’Alpe Leciuri seguendo il sentiero nella faggeta che dopo una decina di minuti ci porta ad un intaglio nella roccia che permette il passaggio sul versante opposto della valle. Il sentiero piega a sinistra e con un traverso arriva ai pascoli abbandonati dell’Alpe Leciuri. Attraversiamo l’alpeggio ormai in rovina e iniziamo a scendere verso l’Alpe Braco un centinaio di metri più in basso. Il sentiero continua a scendere nel bosco fino ad arrivare alla Cappelletta di Cima Selva o Cappelletta del Braco. Proseguiamo prestando la massima attenzione al sentiero reso scivoloso dalla presenza di un discreto quantitativo di foglie secche. Passiamo i resti dell’Alpe Caslù e arriviamo al guado di uno degli affluenti del Rio Pogallo. Con alcuni saliscendi e raggiunti alcuni ruderi eccoci arrivati finalmente a Pogallo con i resti della celebre casa Sutermeister sede all’inizio del novecento dell’omonima ditta (sul pannello esplicativo spicca una foto d’epoca).
Rispetto al tempo indicato all’inizio del percorso abbiamo impiegato una mezz’oretta in più ma ne valeva la pena e ci siamo meritati una pausa per il pranzo. Dopo la sosta ci aggiriamo incuriositi tra le vie di quello che è stato un vero e proprio paese dove soggiornavano centinaia di lavoratori. C’erano uno studio medico, una scuola, una stazione di polizia e perfino il telefono della teleferica e cosa sorprendente l’illuminazione elettrica frutto di una delle grandi intuizioni di Carlo Sutermaister che aveva aperto una piccola centrale elettrica.
Purtroppo Pogallo è anche tristemente famosa per l’eccidio del 18 giugno 1944 durante il quale vennero fucilati dalle truppe tedesche e fasciste 18 partigiani e sepolti nella fossa comune che loro stessi furono costretti a scavare. A memoria dell’evento ai piedi della casa Sutermeister giace un monumento con una lapide che riporta solo i nomi e la foto di alcuni partigiani mentre per gli altri la sola scritta “ignoto”.
Dopo una doverosa tappa riflessiva riprendiamo il cammino verso Cicogna seguendo la celebre “Strada Sutermeister” che correndo alta sul Rio Pogallo ci regala diversi scorci suggestivi. Alcuni tratti sono ancora ben conservati altri sono stati ricostruiti per rendere più agevole il passaggio comunque pur non essendo un itinerario pericoloso occorre sempre percorrerlo con la dovuta prudenza essendo costantemente a strapiombo sul Rio Pogallo.
Dopo circa tre quarti d’ora di cammino da Pogallo incontriamo sulla sponda opposta il celebre Punt dul Chelenesc. Il percorso prosegue tra continui saliscendi fino ad arrivare poche decine di minuti dal termine ad un bivio dove non sono presenti segnalazioni ed occorre tenere la sinistra proseguendo il leggera discesa evitando il sentiero che risale la montagna. Ignoriamo le varie deviazioni del percorso verso Pian Cavallone e in pochi minuti arriviamo a Cicogna e quindi all’auto.
Tutto il giro è durato circa 6 ore a passo tranquillo e con brevi soste per ammirare il panorama.
E’ possibile in alternativa al giro completo percorrere solo la strada Sutermeister da Cicogna verso Pogallo seguendo il percorso natura. (circa un’ora e mezzo di saliscendi e circa duecento metri di dislivello considerando le perdite di quota). Anche in questo caso occorre prestare sempre molta attenzione in presenza di bambini in quanto anche se i passaggi più esposti sono stati resi più sicuri con dei corrimani si è sempre a strapiombo sul Rio Pogallo.
Galleria Foto
Cartina e indicazioni stradali
Accesso stradale: Autostrada A26 uscita Stresa/Baveno. Seguire le indicazioni per Verbania, giunti a Fondotoce svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Cossogno. Dopo circa 3,5 Km svoltare a sinistra per Santino. Giunti a Santino tenere la destra seguendo le indicazioni per Cicogna. Passato Rovegro la strada diventa molto stretta e dopo circa 8 km da percorrere con la massima attenzione si arriva a Cicogna.
Coordinate parcheggio: 46,003000° N 8,491109° E