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Castello di Vintebbio

Descrizione

Quota iniziale : 298 m
Quota finale: 298 m
Dislivello: 380 m di saliscendi
Distanza totale A/R: 8,50 km
Tempo: 3:00 h intero giro escluse le soste

Dopo una pausa forzata di più di un mese finalmente riusciamo ad avere una mattinata libera e ne approfittiamo per una breve gita non troppo lontano da casa in un luogo che centinaia di volte abbiamo ammirato dalla strada al ritorno dalla Valsesia: il Castello di Vintebbio.

Un luogo ricco di storia e molto suggestivo proprio sopra l’abitato di Vintebbio su una bella balconata sul fiume Sesia.

La data di costruzione del Castello di Vintebbio non è certa, probabilmente risale al 750 ed è possibile che antecedentemente sullo stesso poggio sorgesse un preesistente “Castrum” romano.

La sua costruzione è opera dei Vescovi di Vercelli che fecero costruire forti e castelli nei punti strategici del territorio sotto la loro giurisdizione. Anticamente detto “castrum Vintidi” era presidiato da un castellano, nominato dai nobili vercellesi, e da almeno sette uomini che si occupavano della difesa e degli armamenti. Nel XIII secolo fu rimaneggiato ma della struttura non rimane molto in quanto fu in seguito distrutto dai Valsesiani nel 1559. Del castello rimangono oggi le rovine delle mura perimetrali ed una torre quadrata.

La salita al castello può essere fatta da due sentieri uno che parte dalla strada accanto al bowling di Serravalle Sesia e l’altro, che abbiamo scelto per questa gita, che parte dal centro del paese di Vintebbio entrambi sono molto brevi e non presentano nessuna difficoltà così come l’intero giro ad anello di oggi.

Lasciata l’auto nel parcheggio gratuito di Piazza Suor Onorina Banfi a Vintebbio ci dirigiamo verso il centro del paese (uscendo dal parcheggio a destra) fino ad incontrare un centinaio di metri più avanti le indicazioni del sentiero 702 sulla sinistra. Iniziamo a camminare nelle strette vie e dopo aver oltrepassato un tunnel sotto le case troviamo il vero sentiero che in cinque minuti ci porta in vista del castello. Ci fermiamo per una visita e per scattare le foto della facciata principale, del retro, della torre e delle altre parti colpiti dall’atmosfera magica che ci circonda.

Dopo la visita riprendiamo il cammino seguendo il sentiero 702 che un centinaio di metri più avanti prosegue a sinistra in salita nel bosco. Dopo pochi minuti, il sentiero spiana e si trasforma in una stradina sterrata. Continuiamo a seguire la strada fino ad un incrocio a T dove occorre svoltare a sinistra. Ignoriamo le deviazioni laterali e arriviamo fino ai vigneti che costeggiamo per un breve tratto.

Dopo una discesa ci ritroviamo ancora in un incrocio a T e ancora una volta dobbiamo svoltare a sinistra seguendo questa volta il sentiero 703 abbandonando il sentiero 702 che ci ha portati fino a qui.

Dopo un tratto in piano il sentiero inizia a scendere ripido verso la suggestiva cascata del Rio Sordova e subito dopo aver oltrepassato un ponticello di legno inizia a salire in modo deciso fino ad arrivare alla Sella della Gallina.

Il sentiero ora prosegue a sinistra scendendo qualche decina di metri fino ad incontrare un bivio dove occorre svoltare a sinistra lungo il sentiero 700. Questo è un tratto di sentiero in comune con il Cammino della Gran Madre un percorso a tappe che dal Santuario della Brughiera all’Alpe di Noveis arriva al Santuario di Oropa.

Proseguendo il sentiero alterna tratti pianeggianti molto panoramici a brevi tratti in ripida salita portandoci prima sulla Cima Rimottina e successivamente sulla Cima Accatta da dove inizia la discesa che in circa quindici minuti ci porta ad incrociare la strada sterrata che sale da Vintebbio che seguiamo svoltando a sinistra abbandonando così il percorso in comune con il Cammino della Gran Madre che prosegue a destra.

Seguendo la strada si arriva a costeggiare il retro della Gessi SPA e successivamente, in prossimità di una curva, abbandoniamo la strada che nel frattempo è diventata asfaltata e proseguiamo dritto. In pochi minuti arriviamo all’Oratorio di San Rocco e al paese di Vintebbio dove abbiamo lasciato l’auto.

 

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N 45.665904° E 8.331174°

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Leggende storia e curiosità

La leggenda del Castello di Vintebbio

Si narra che un giovane ragazzo di Vercelli aveva una relazione clandestina con una fanciulla figlia di uno dei più ricchi signori della zona. Purtroppo, per le sue povere origini e per la mancanza di titoli nobiliari, la loro unione non si sarebbe mai potuta realizzare. Il ricco padre, scoperta la relazione della figlia, decise di ricattare il giovane e allontanarlo definitivamente dalla città di Vercelli, obbligandolo a fare da guardia al castello di Vintebbio per il resto dei suoi giorni.
Così facendo il ragazzo non avrebbe più rivisto la giovane e il padre avrebbe posto fine alla loro relazione. Lei, che era molto innamorata ed era disposta a tutto per riabbracciare il suo amato, mesi dopo escogitò un piano: scappò da casa, si travestì da guardia e partì da Vercelli a cavallo per raggiungerlo.
Lei si immaginò una meravigliosa vita insieme, lontani da occhi indiscreti e dalla cattiveria del padre.
Quando arrivò al castello scoprì purtroppo che il giovane aveva già trovato un’amante e quando li vidi insieme, presa dall’ira, cominciarono a litigare, lei afferrò il collo della giovane amante e si scagliò dalla finestra della torre ponendo fine al suo dolore e a quella relazione.
La gente del posto racconta che nelle giornate primaverili quando spira forte il vento, si sente in lontananza ancora le urla della giovane fanciulla che straziata dal dolore si aggira ancora tra le rovine di quel castello.

Fonte: www.cittacuriosa.it/notizie/serravalle-sesia-castello-di-vintebbio/