Secondo la leggenda La strada del Paradiso molti anni fa a Rima, incantevole paesetto della Valsesia, viveva una povera vecchietta. Sua unica consolazione era un bimbetto di sei anni, orfano di papà e mamma, che aveva allevato da quando aveva una anno. Con lui andava a falciare l’erba, a raccogliere la legna, a lavorare i campi. Ma un inverno, un inverno tremendo, carico di neve e di gelo: il bambino s’ammalò di polmonite e dopo qualche giorno spirò.
La sventurata vecchietta, affranta dal dolore non si dava più pace; mattina e sera si recava ad inginocchiarsi presso la tomba del suo angioletto e lo chiamava per nome.
– O Signore, perché non avete preso me? Io sono vecchia e lui era all’alba della vita. Perché?
E piangeva, piangeva giorno e notte…
Venuta la primavera, ogni sera, immobile come una statua, sedeva sui gradini della sua casetta situata all’ingresso del paese, proprio al margine della strada. Si sedeva e stava a guardare la bianca strada sulla quale mesi prima il suo bimbo l’attendeva, giocava e canterellava felice.
Ma una sera, d’un tratto, la vecchietta trasalì. Era desta o sognava? Che cosa brillava laggiù in fondo? La donna dilatò le pupille; sì, era una processione di bimbi che avanzava tenendo nella manina un piccolo cero acceso: le vesti candide, le ali bianche, il viso raggiante.
La vecchietta pensò subito che tra quegli angeli avrebbe visto anche il suo. Ma la processione sfilò tutta ed il figlioccio non c’era! Fuori di sé dalla disperazione, fermò l’ultimo angioletto e con voce soffocata dai singhiozzi, gli chiese:
– …. E lui… lui… perché non c’è?
– Perché non può reggersi in piedi , mia buona nonnina. I suoi abiti sono tutti inzuppati di lacrime pesano come piombo. Se volete che anche lui percorra la strada del Paradiso, non piangete più.
E la processione sparì nel buio. La donna, riavutasi dalla commozione, andò al vicino Santuario della Madonna, collocò un cero sull’altare e pregò a lungo con fervore.
La notte il bimbo apparve in sogno alla nonnina:
– Mi vuoi ancora bene, nonnina?
– Certo che te ne voglio, e tanto!
– Vuoi che vada anch’io in Paradiso?
– Sicuro che lo voglio!
– Ebbene, allora devi promettermi che non piangerai più.
E la nonnina fece solenne promessa. La sera seguente la vecchietta si vestì a vesta e, seduta davanti alla casetta, stette ad attendere.
La sua attesa non fu vana: ecco, una candida processione si snoda, lenta e solenne, lungo la strada del Paradiso. La vecchietta scruta tutti gli angioletti ad uno ad uno. D’improvviso il suo cuore sussulta di gioia: ha visto nella schiera degli angioletti anche il suo tesoro ed anche lui ha il braccino alzato e la manina sfolgorante di luce.
Il bimbo sorride alla nonnina e la chiama a sé. E quella stessa notte ella raggiunge il suo angioletto.
Tratto dall’Enciclopedia delle Regioni – Piemonte ed. Aristea