Al momento stai visualizzando Anfiteatro Morenico di Ivrea – Giro dei Laghi e Terre Ballerine
Lago Pistorno e Castello di Montalto

Descrizione

Quota iniziale : 314 m
Quota finale: 423 m
Dislivello: 425 m comprese le perdite di quota
Distanza totale A/R: 11,40 km
Tempo: 3:20 h escluse le soste

Giretto facile e adatto a tutti tra i laghi di Ivrea ideale per questi giorni autunnali. Anche questo come la maggior parte dei nostri giri è modulabile a seconda delle capacità dei più piccoli. I laghi principali sono 5 e si può scegliere se visitarli tutti o solo alcuni come abbiamo fatto noi. In realtà ci incuriosiva un luogo in particolare chiamato Terre Ballerine dove il terreno ha un’elasticità incredibile tanto che permette di saltare come sopra ad un tappeto elastico. Per maggiori informazioni sui laghi e sulle Terre Ballerine consigliamo di visitare il sito di Torino Turismo oppure Piemonte Outdoor.

Se si rimane sui percorsi turistici gli itinerari sono molto ben segnalati, mentre se si decide di fare un percorso personalizzato consigliamo l’uso di un GPS o di una buona cartina perché molte deviazioni non sono affatto indicate. In rete si trovano diverse tracce già percorse da altri, noi abbiamo pubblicato la nostra su Wikiloc e in coda a questo articolo.

Lasciata l’auto in uno slargo a bordo strada nei pressi della partenza dell’anello del Lago Sirio e delle Terre Ballerine imbocchiamo Via Casale Bacciana dove troviamo i primi pannelli esplicativi. Il primo tratto di strada è su asfalto ma dopo circa 250 metri scendiamo verso destra e imbocchiamo il largo sentiero. Al primo bivio proseguiamo dritto mentre raggiunto il secondo bivio svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per il Lago Coniglio e le Terre Ballerine.

Il percorso è pianeggiante e dopo circa 400 metri incontriamo sulla destra un bivio non segnalato dove svoltiamo. In pochi minuti arriviamo alle famose Terre Ballerine, una torbiera che si è originata dal prosciugamento del Lago Coniglio, in parte avvenuta naturalmente e in parte artificialmente nel 1895 ad opera di François Balthazard Mongenet, un industriale locale in cerca di torba per le proprie industrie siderurgiche.

Dopo un paio di minuti passati a saltellare riprendiamo il cammino tornando sul sentiero principale delimitato da un suggestivo muretto a secco diretti al Lago Pistono. Appena prima di arrivare al lago abbandoniamo il percorso per svoltare a destra per percorrere il lato est del lago fino ad un punto panoramico posto proprio di fronte al Castello di Montalto.

Riprendiamo il cammino verso nord e in breve arriviamo alla Locanda La Monella da dove si ha una vista privilegiata sul lago e sulla vicina panchina gigante.

Proseguiamo imboccando la strada asfaltata alle spalle del ristorante che in pochi minuti ci porta ad un ponte accanto alla ricostruzione di un villaggio palafitticolo del Neolitico Medio. Attraversato il ponte rimanendo sull’asfalto facciamo un incontro alquanto inatteso, un cinghiale si aggira nel parchetto accanto alla strada e appena ci vede dopo essere rimasto qualche secondo a fissarci decide di darsela a gambe.

Stupiti riprendiamo a camminare fino ad un bivio dove svoltiamo a sinistra e dopo una breve salita troviamo a destra il sentiero che ci permette di abbandonare la strada. Incominciamo a salire guadagnando un po’ di quoto velocemente e di godendoci il panorama dall’alto del Lago Pistono appena lasciato mentre un po’ oltre la vista si apre sul Castello di Montalto poco distante.

Poco dopo incontriamo il bivio per il Monte di Maggio e il suo punto panoramico e decidiamo di salire. In pochi minuti arriviamo in cima da dove la vista si apre sull’intera valle.

Ritorniamo quindi sui nostri passi fino al bivio di prima dove svoltiamo a sinistra e riprendiamo il nostro giro. Poco più avanti, in prossimità di una casa abbandoniamo il percorso che prosegue dritto per deviare a sinistra e passare accanto alla casa e dirigerci così verso il Lago Nero il meno antropizzato. Il sentiero sempre largo procede in piano tutto intorno alle sponde del lago regalandoci begli scorci e qualche incontro inatteso.

A tutti i bivi che incontriamo teniamo sempre la destra per fare il giro quasi completo del lago fino ad incontrare un sentiero non segnalato che sale a sinistra sulle pendici della Punta Montesino. Questo è il tratto più selvaggio di tutto il giro, il sentiero sale deciso e non sempre è ben visibile, si nota che non è molto frequentato e, in alcuni tratti, bisogna aguzzare la vista per non perdere la traccia. Se non si è abituati a seguire tracce del bosco e si ha uno scarso senso dell’orientamento meglio proseguire sul sentiero principale ed evitare questa deviazione.

Continuando a salire nel bosco notiamo una traccia verso uno sperone roccioso che decidiamo di seguire. Ci ritroviamo dopo qualche metro un po’ più ripido in un punto panoramico molto suggestivo.  

Ritornati sul sentiero principale proseguiamo con qualche saliscendi ignorando le deviazioni per la vetta di Punta Montesino fino ad arrivare al B&B La Campagnetta dove riprende il comodo e largo sentiero. In breve, giungiamo ad un incrocio dove, seguendo le indicazioni, proseguiamo dritto verso il Lago Sirio e i resti dell’acquedotto romano. Proseguiamo sempre dritto ed in piano fino ad arrivare ad un altro bivio nei pressi di una abitazione. Svoltiamo a sinistra e proseguiamo fino a ritornare alla strada asfaltata percorsa al mattino e alla provinciale che imbocchiamo verso destra per andare a vedere il più grande dei laghi il Lago Sirio.

Percorriamo la provinciale fino ad incrociare una strada asfaltata a destra con l’indicazione Regione Lago Sirio. Svoltiamo e dopo pochi minuti arriviamo ad un punto dal quale, oltra una recinzione privata, si può Lago Sirio. Purtroppo, da questa parte il lago non si riesce ad avvicinare più di così pertanto, alla prima deviazione, prendiamo il sentiero sulla destra che dopo un tratto acciottolato nel bosco ci riporta al bivio che avevamo incontrato poco prima e rifacendo la stessa strada ritorniamo alla provinciale e quindi all’auto.   

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