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Lago della Vecchia

Descrizione

Quota iniziale : 1037 m
Quota finale: 1858 m
Dislivello: 850 m comprese le perdite di quota
Distanza totale A/R: 10,40 km
Tempo: 2:30 h solo andata – 4:50 h A/R escluse le soste

L’itinerario di oggi, che ci porta al Rifugio e al Lago della Vecchia in Valle Cervo nelle Alpi Biellesi, non presenta nessuna difficoltà tecnica ed è adatto a tutti purché in grado di superare gli 850 metri di dislivello che occorrono per raggiungere la destinazione. Si snoda interamente sulla bella mulattiera fatta costruire dal senatore Federico Rosazza tra il 1876 e il 1879 e che collega la Valle Cervo con la Valle di Gressoney attraverso il Colle della Vecchia a 2187 m.

Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio gratuito in località Ravere di Piedicavallo (BI) vicino al parco e al campo sportivo, veniamo subito attirati dal ponte in pietra lì vicino, ricostruzione datata 2022 del Ponte della Coda costruito nel 1882 e distrutto dall’alluvione del 2020.

Risaliamo l’asfalto fino alla Piazza Costantino Crosa dove parte il sentiero E50 che in circa due ore e mezza ci porterà al rifugio e successivamente al lago della Vecchia.

Iniziamo a camminare sulla stradina acciottolata che all’uscita del paese si trasforma in mulattiera lastricata che si addentra nel bosco. In dieci minuti raggiungiamo Carbonera e il bivio per l’Alpe Pianlin, lo ignoriamo e proseguiamo dritto. Dopo altri dieci minuti raggiungiamo le baite di Rosei a 1179 metri, in passato uno dei due villaggi più importanti della Valle Cervo ed ora riadattato in gran parte a seconde case e, in primavera, come punto d’appoggio per le mandrie e le greggi in transito verso gli alpeggi più alti.  

Lasciato l’abitato si incontra poco dopo la prima piccola pietraia che, come tutte le altre che incontreremo durante la salita, si supera senza alcuna difficoltà.

Guardando in alto verso la montagna si incomincia a scorgere il rifugio anche se oggi è circondato dalle nubi. Dopo un’oretta di cammino si raggiungono i ruderi dell’Alpe Casette a quota 1410 metri e poco dopo, il bivio per l’Alpe Cunetta che ignoriamo rimanendo sul sentiero principale. Dopo aver attraversato una pietraia, il sentiero inizia a prendere quota con ampi zig-zag che regalano begli scorci sulla valle appena percorsa.

Superata una balza rocciosa e un’altra piccola pietraia giungiamo ai resti dell’Alpe La Vecchia Inferiore a quota 1723 metri, ormai manca poco. Risaliamo un dosso erboso da dove si vede bene la mulattiera appena percorsa e arriviamo ad un bivio dove proseguendo a sinistra si arriverebbe direttamente al lago saltando il rifugio mentre noi proseguendo a destra in un minuto si arriviamo al Rifugio Della Vecchia. Oggi è chiuso ma siamo ad ottobre ed è normale, non ci resta che fare scorta d’acqua alla fontana Della Veggia prima di proseguire.

Dopo uno sguardo a valle riprendiamo il sentiero verso il lago con le nuvole che anche oggi ci inseguono. Prima di giungere al lago incontriamo un masso con un’incisione voluta nel 1877 da Federico Rosazza e disegnata da Giuseppe Maffei dedicata alla leggenda della vecchia del lago con l’orso.

Arrivati al Lago della Vecchia l’atmosfera è magica con le nuvole basse e il vapore che si alza dalle acque. Passando il ponticello in legno sul torrente Cervo che nasce proprio dalle acque del lago notiamo una dedica incisa nel legno.

Dopo aver gironzolato un po’ sulle rive del lago ci fermiamo per una veloce pausa ristoratrice, ma fa piuttosto freddo, pertanto, decidiamo senza indugio di scendere a valle utilizzando lo stesso sentiero dell’andata.

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Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale al parcheggio:
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Oppure digita le coordinate del parcheggio sul tuo gps
N 45.688992° E 7.952778°

Profilo e traccia GPS

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Leggende storia e curiosità

Leggenda della Vecchia

Un giovane forestiero si innamorò di una bellissima fanciulla quindicenne del luogo.

Venne organizzato il matrimonio e su una roccia a poca distanza dl lago fu allestito un altare, decorato con fiori alpestri e fronde.

La sposa ornata di ricche vesti attese lo sposo per tutto il giorno e la notte ma il giovane non arrivò.

Il mattino seguente un uomo portò la triste notizia alla fanciulla che il promesso sposo era stato ucciso in un bosco.

Il giovane ucciso venne sepolto in fondo al lago e la fanciulla rimase per tutta la vita a custodire il suo amore, in compagnia di un orso.

La giovane visse nei pressi del lago sino alla vecchiaia; la gente del luogo la considerava una maga che dispensava consigli, rimedi, sortilegi, medicamenti.

Anche la vecchia, quando morì, fu sepolta in fondo al lago e i due spiriti innamorati finalmente si riunirono.

Ancora oggi, nelle magiche notti di luna piena, c’è che afferma scorgere sulla superficie del lago un fantasma dai lunghi e bianchi capelli.

Tratto dal pannello esplicativo lungo il sentiero