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Monte Croce

Descrizione

Quota iniziale : 1202 m
Quota finale: 1644 m
Dislivello: 606 m comprensivo di perdite di quota
Distanza totale A/R: 12,30 km
Tempo: 3:50 h escluse le soste

Giro ad anello che con partenza dall’Alpe Camasca ci porta in vetta al Monte Croce per poi discendere lungo il sentiero T22 detto storicamente la “via dei viandanti” e ritornare alla partenza percorrendo la pista forestale del Ranghetto sentiero T22a. L’intero giro non presenta nessuna difficoltà oggettiva ma data la lunghezza di più di 12 chilometri se ne consiglia l’intera percorrenza solo ai bimbi più allenati, in alternativa per limitare il dislivello a 452 metri e i chilometri a 6,6 si può scendere dal Monte Croce utilizzando lo stesso sentiero della salita senza percorrere l’anello.

Lasciata l’auto nel comodo parcheggio appena sotto l’Alpe Camasca già siamo colpiti dal panorama verso valle mentre alzando gli occhi in lontananza scorgiamo la nostra meta di oggi il Monte Croce.

Iniziamo a salire lungo la strada asfaltata che in pochi minuti ci porta alla chiesetta dell’alpe e subito dopo all’inizio del sentiero. Lasciato sulla destra il sentiero che scende dal Monte Mazzoccone e quello che si dirige verso Quarna Sopra percorso in una precedente escursione, svoltiamo a sinistra e iniziamo a salire lungo la strada poderale che in un quarto d’ora ci porta a Co’ di Stobi dove si incontrano numerosi sentieri.

Proseguiamo a sinistra, passiamo un’area attrezzata e in meno di dieci minuti arriviamo alla Bocchetta di Foglia dove a sinistra arriva la strada che proviene dal Colle del Ranghetto e che percorreremo al ritorno mentre a destra parte il sentiero per il Monte Croce.

Iniziamo a salire prima in moderata pendenza poi, dopo aver lasciato il bivio per Sambughetto in maniera sempre più decisa. Oltrepassato un intaglio tra le rocce il panorama si apre e ci permette di vedere in lontananza il Colle del Ranghetto da dove passeremo per il rientro. Il sentiero ora, anche se molto panoramico, si fa ripido. Ignoriamo il bivio con una variante di salita e proseguiamo dritto fermandoci di tanto in tanto per scattare qualche foto del panorama e del Monte Barone che fa sfoggio di sé in lontananza. Dopo un’ultima rampa siamo in vista della croce di vetta e pochi minuti dopo siamo arrivati in cima (circa 1:15h dalla partenza escluse le soste).

Dalla vetta lo sguardo spazia dal Monte Rosa alla Massa del Turlo, da nord a sud e da est a ovest.

Dopo una meritata pausa pranzo ci apprestiamo a scendere dalla costa sud lungo il sentiero T22 storicamente detto via dei viandanti poiché abitualmente percorso per gli scambi commerciali tra Cusio e Valsesia.

Dopo circa un quarto d’ora di cammino incrociamo un bivio sulla sinistra che scende ad un alpeggio lo ignoriamo e proseguiamo dritto lungo la larga dorsale che ci offre bellissimi panorami. Passiamo sulle pendici del Monte Ostano evitando il sentiero che sale alla vetta, costeggiamo un rudere e sempre in discesa arriviamo in località Baite dove alzando lo sguardo vediamo il Monte Croce e la cresta appena percorsa. Qui il sentiero si perde nell’erba secca e un segnavia messo proprio su un dirupo ci porta per un istante fuori strada. In realtà il sentiero piega decisamente a destra e dopo pochi passi ritorna evidente tagliando il fianco della montagna. E’ questo il tratto dove occorre prestare più attenzione perché il sentiero è un po’ stretto e completamente invaso dalle foglie che lo rendono scivoloso ma per fortuna il tratto è breve e in pochi minuti siamo in vista delle prime baite dell’Alpe Ranghetto.

Scendiamo fino al Colle del Ranghetto (1 h dalla vetta) dove negli anni ’80 del secolo scorso è stata ristrutturata una bella cappellina. Dopo aver gironzolato un po’ e proseguito dritto verso sud est per circa 400 metri fino ad un punto panoramico ritorniamo sui nostri passi e imbocchiamo la pista forestale T22a. Il cartello indica che ci vorranno un’ora e quaranta minuti per tornare al parcheggio. Ci incamminiamo di buon passo lungo la strada sterrata che in un’ora giusta e dopo aver attraversato la cascatella su Rio Selvetta ci riporta alla Bocchetta della Foglia dove eravamo passati al mattino. Da qui ripercorriamo la stessa strada dell’andata che ci riporta all’Alpe Camasca e quindi al parcheggio dove alzato lo sguardo rivediamo la nostra meta e la croce di vetta (1:30 h dal Colle del Ranghetto).

 

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N 45.882301° E 8.341897°

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