Descrizione
Quota iniziale : 529 m
Quota finale: 805 m
Dislivello: 794 m di saliscendi
Distanza totale A/R: 18,51 km
Tempo: 6:30 h escluse le soste
Con il percorso di oggi vogliamo ripercorrere un tratto dell’antica mulattiera della Valle Anzasca che da Piedimulera sale a Macugnaga per poi dirigersi al Monte Moro e scendere in Svizzera fino a Saas Almagel. La Strà Granda, così veniva già descritta nel 1553 in un documento a firma del governatore di spagnolo di Milano, è stata fino al XIX secolo un’importante via di comunicazione tra Italia e Svizzera.
Oggi percorreremo il tratto che da Pontegrande arriva a Ceppo Morelli mentre per il rientro seguiremo un altro sentiero storico questa volta sul lato opposto del torrente Anza (destra orografica) già conosciuto come Stra dul Canal in quanto ripercorre il tracciato del canale di derivazione che dalla diga di Ceppo Morelli arriva alla Centrale idroelettrica di Battiggio e oggi rinominato Sentiero della Salute e dedicato all’alpino Luigi Corti detto “Gigi”.
L’intero giro ad anello è piuttosto lungo sfiorando i 20 km e i quasi 800 metri di dislivello pertanto, pur non presentando alcuna difficoltà tecnica, è consigliato solo ai ragazzini più grandicelli e allenati. In presenza di bimbi più piccoli e meno allenati è possibile modulare il percorso utilizzando le numerose deviazioni che si incontrano spesso e accorciare così il cammino secondo le proprie capacità. L’itinerario è fattibile sia in senso antiorario come abbiamo fatto noi che in senso orario.
Lasciata l’auto nel parcheggio in località Pioda di Pontegrande attraversiamo il ponte sull’Anza e svoltiamo a sinistra in Via Monte Rosa. Dopo circa 250 metri svoltiamo a destra per Case Prucci seguendo le indicazioni per la Strà Granda sentiero B00. Itinerario è sempre ben segnato basta prestare attenzione ai segnavia bianco rossi e ai cartelli. In pochi minuti giungiamo a località Case Prucci che attraversiamo fino a giungere ad una cappellina dove occorre svoltare a destra e dopo altri dieci minuti giungiamo a Case Fornari. Passiamo l’Oratorio San Francesco di Paola e dopo un breve tratto in salita su asfalto, in prossimità di una baita isolata, lasciamo la strada e prendiamo il sentiero a sinistra che prosegue nel bosco e in dieci minuti siamo in vista di San Carlo. Ignoriamo il sentiero che sale a destra verso l’Alpe Pianezza e proseguiamo dritto fino ad arrivare alla strada provinciale che attraversiamo per riprendere il sentiero B00. Costeggiamo un camping e sbuchiamo su una stradina di servizio che seguiamo a destra fino a tornare sulla provinciale che percorriamo per un breve tratto fino a trovare le indicazioni per la Torre di Battiggio. Pochi minuti di discesa e siamo di fronte alla celebre torre risalente al XV secolo, un tempo forse adibita a luogo di riscossione di pedaggi, oppure a deposito per la conservazione d’oro o generi alimentari e oggi sede di mostre ed eventi temporanei.
Dopo una breve visita riprendiamo il cammino attraversando l’abitato di Battiggio e giungendo in breve ad una strada sterrata che seguiamo verso sinistra per qualche centinaio di metri fino a riprendere il sentiero B00 che si stacca sulla destra e si dirige verso Vanzone con il suo antico lavatoio. Attraversiamo il bel paese sempre prestando attenzione ai segnavia bianco rossi e giunti ad un piccolo spiazzo adibito a parcheggio svoltiamo a destra e dopo un breve tratto risaliamo verso la provinciale ma prima di raggiungerla svoltiamo a sinistra alle spalle di una caratteristica casetta in legno.
Proseguiamo dritto fino a incontrare una scalinata sulla destra che risaliamo ritrovandoci su una strada asfaltata che seguiamo a sinistra e che ci porterà ad incrociare la provinciale poco prima del Santuario di Croppo del 1610 e dedicato alla Natività di Maria Bambina con il suo secolare tiglio. Scendendo la scaletta è possibile visitare la Cripta Secolare conosciuta anche come “La Capéla dla Pòsa” utilizzata fin dal XV secolo come obitorio durante i periodi invernali in cui era impossibile, a causa della neve, portare le salme al cimitero di Pieve Vergonte.
Ritorniamo sulla strada e dopo un centinaio di metri in prossimità di due case isolate riprendiamo il sentiero che ci porterà fino a Canfinello dove in uscita dal paese è stata posata una panchina gigante colorata di rosa in onore della parete est del Monte Rosa che si può ammirare seduti su di essa (quando non è nuvolo!).
Ridiscesi sulla provinciale la seguiamo per poche decine di metri per poi scendere dalla scaletta sulla sinistra che ci porterà ad attraversare l’abitato di Borgone con il suo bel lavatoio. Ormai manca poco e dopo aver abbandonato la strada asfaltata e ripreso il sentiero eccoci arrivati in poco tempo a Ceppo Morelli dove in prossimità del ponte Prea sul torrente Anza ci fermiamo per uno spuntino.
Dopo la meritata pausa riprendiamo il cammino, abbandoniamo la Strà Granda che sale a Macugnaga e imbocchiamo il Sentiero della Salute che con un percorso di 8 chilometri ci porterà a Bannio per poi rientrare a Pontegrande passando dal Santuario della Madonna della Neve.
Attraversato lo splendido ponte antico sull’Anza svoltiamo a sinistra dirigendoci verso il campo sportivo e in breve arriviamo all’inizio del percorso di rientro. Dopo poche decine di metri lasciamo sulla destra il sentiero B25 e seguiamo a sinistra. Ignoriamo il bivio B23 per l’Alpe Laveggio e proseguiamo dritto. Questo sentiero è una vera opera d’arte che intervalla scalinate in legno a caratteristici ponticelli, il percorso è così bello da sembrare finto completamente immerso nel bosco ricoperto di muschio. Dopo circa 30 minuti di cammino arriviamo a pian del Pedro dove è stato allestito il bosco degli gnomi con tanto di laghetto e gnomi di legno. Il sentiero prosegue sempre incantevole nel bosco fatato ignoriamo i vari bivi che salgono e che scendono e rimaniamo sempre sulla traccia principale indicata dai moltissimi cartelli. E’ un continuo saliscendi tra antichi manufatti e funghi spettacolari con passaggi suggestivi tra le rocce fino ad arrivare ad una chiusa dove proseguiamo sulla sinistra per un breve tratto non troppo agevole.
Dopo circa 6 chilometri dall’inizio del sentiero arriviamo all’Alpe Sarvanza che oltrepassiamo tenendoci a sinistra delle baite. Dopo meno di un chilometro passiamo la condotta forzata della centrale elettrica di Battiggio e dopo un ulteriore chilometro incontriamo un rincuorante cartello che ricorda gli 11.000 passi fatti dall’inizio del sentiero di Ceppo Morelli e i 1.000 che mancano, ormai è quasi fatta!
Proseguiamo rimanendo sul sentiero principale fino ad arrivare alla strada asfaltata che scende a Bannio e che seguiamo fino ad incrociare sulla sinistra la strada che si dirige verso la chiesa alle spalle della quale parte la Via Crucis che in pochi minuti ci porta al Santuario della Madonna della Neve. Ormai mancano solo venti minuti a finire il giro. Riprendiamo a scendere passiamo una cappelletta e in poco tempo arriviamo alle porte di Pontegrande e quindi alla macchina.
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