Descrizione
Quota iniziale : 713 m
Quota massima: 820 m
Dislivello: 506 m comprese le perdite di quota
Distanza totale A/R: 11,20 km
Tempo: 3:30 h escluse le soste
Facile passeggiata nei boschi del Parco Naturale del Fenera per smaltire il panettone, adatta a tutti (no passeggini), alla scoperta dei Taragn di Sorzano e successiva salita al Monte Tre Croci, compiendo un anello di poco più di 11 chilometri e 500 metri di dislivello distribuiti lungo tutto l’itinerario fatto di continui saliscendi. L’itinerario é sempre ben segnalato ma è comunque consigliabile avere con sé una buona cartina o una traccia GPX.
Lasciata l’auto nella piazzetta di Rasco frazione di Valduggia dove si trovano una manciata di posti auto (se dovessero essere occupati occorrerebbe proseguire e lasciare l’auto a bordo strada), ci avviamo verso le scale che portano al lavatoio accanto al quale sono presenti i segnavia CAI. Risaliti fino alla parte alta del paese arriviamo ad uno slargo dove incrociamo il sentiero 765. Noi ora proseguiremo verso destra ma torneremo, al termine del nostro giro, da sinistra.
Dopo pochi minuti, arriviamo in vista della Cappella dedicata a S. Rocco davanti alla quale prosegue il nostro sentiero che corre parallelo alla strada asfaltata fino ad incrociarla poco più avanti. Percorriamo un breve tratto su asfalto fino ad incrociare, un centinaio di metri più avanti, una stradina che si stacca a sinistra e sale ripida nel bosco, un cartello indica sentiero 795.
Iniziamo a salire, ignoriamo il bivio che incontriamo poco più avanti e rimaniamo sul sentiero principale che ora spiana. In poco più di dieci minuti arriviamo all’Oratorio di San Grato, punto più alto della nostra passeggiata.
Proseguiamo in discesa oltrepassiamo una radura denominata Pian dal Zanevru (Piano del Ginepro) e proseguiamo fino ad incontrare un bivio con una croce lignea eretta da Enrico Viotti, ultimo degli abitanti di Sorzano, il 13 maggio 1981 giorno dell’attentato a Papa Giovanni Paolo II.
Prendiamo a sinistra e continuiamo a scendere verso Sorzano. Poche decine di metri più avanti sentiamo dei rumore, ci fermiamo, e ad una ventina di metri da noi scorgiamo un gruppo di 5-6 cinghiali che in un primo momento ci fissano immobili poi iniziano a correre deviando poco dopo verso il fianco della montagna. Inutile dire che non siamo riusciti a fare foto sia per la rapidità dell’azione che per la preoccupazione che ci caricassero.
Scomparsi i cinghiali proseguiamo in discesa fino ad arrivare in pochi minuti a Sorzano dove si trovano i resti, purtroppo ora malandati, dei celebri Taragn, costruzioni in legno con in tetto in paglia di segale usati come deposito e fienile.
Questo nucleo abitativo risale al Settecento e agli inizi del XX secolo ci vivevano ancora tre famiglie che successivamente abbandonarono l’abitato. Dal 1964 rimase solo un abitante, il signor Enrico Viotti, detto Richetto, classe 1923, scomparso nel 2020 all’età di 96 anni.
Dopo una breve visita a quello che rimane di questo pezzo di storia e che, se non verranno effettuate presto opere di restauro conservativo, andranno perse per sempre, ripercorriamo lo stesso sentiero fino a tornare alla croce di legno e questa volta svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Soliva.
Proseguendo sempre in discesa in venti minuti arriviamo a Soliva che attraversiamo. Prima di continuare facciamo una breve deviazione per visitare la Chiesa della Natività di Maria dal sagrato della quale si ha una bella vista sulla valle del Sizzone e sulle montagne circostanti.
Ritorniamo sui nostri passi e riprendiamo il sentiero 795, passiamo accanto ad un enorme albero e continuiamo fino ad incrociare il bivio per Campiano. Abbandoniamo il sentiero 795 che prosegue a sinistra per continuare dritto lungo il sentiero 792 che scende fino ad arrivare al Rio Faiteria che attraversiamo con un facile guado.
Risaliti sulla sponda opposta iniziamo a salire in maniera decisa fino ad incrociare dopo una ventina di minuti un bivio sulla sinistra. Abbandoniamo il sentiero 792 e svoltiamo a sinistra sul 791 e dopo pochi metri proseguiamo sempre a sinistra sullo stesso sentiero.
Continuiamo dritto ignorando una deviazione verso destra fino ad incrociare la sterrata 799. Al bivio svoltiamo a destra e subito dopo ancora a destra per salire alla cima del Monte Tre Croci da dove, nelle giornate limpide, si gode di una splendida vista sul lago d’Orta e il vicino Mottarone. Oggi putroppo, è nuvoloso e dobbiamo accontentarci.
Ci fermiamo per una rapida pausa pranzo sui tavoli proprio sotto alla croce, ebbene sì, il monte si chiama Tre Croci ma in realtà di croce ce n’è solo una.
Dopo esserci rifocillati ripercorriamo lo stesso sentiero della salita fino a tornare alla sterrata che ora seguiamo verso destra.
Passiamo la Cappella del Crocefisso e sempre rimanendo sulla strada principale in altri venti minuti arriviamo in località Bertagnina dove troviamo la Chiesa dedicata a S. Carlo.
Non ci resta ora che prendere il sentiero 765 detto Strada degli Ozenghi che si stacca in leggera salita dalla strada asfaltata. In meno di mezz’ora arriviamo ad un bivio dove teniamo la destra. In un quarto d’ora arriviamo all’Oratorio di S. Antonio Abate, proseguiamo a sinistra della chiesa e in pochi minuti arriviamo allo slargo di questa mattina dove si chiude l’anello. Non ci resta che svoltare a destra e in pochi minuti siamo all’auto.
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