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Il Lago di Carezza e sullo sfondo il Catinaccio

Descrizione

Quota iniziale : 1543 m
Quota finale: 1556 m
Dislivello: 17 m
Distanza totale A/R: 1,15 km
Tempo: 0:30

Oggi il tempo è veramente pessimo, i temporali continuano a intervallarsi a momenti in cui non piove pertanto intraprendere una vera escursione risulta impensabile così decidiamo di effettuare, tra un temporale e l’altro, una passeggiata sulle rive del lago di Carezza.

Lasciata l’auto nel grande parcheggio a pagamento (1 euro all’ora) a bordo lago ci avviamo verso il sottopassaggio che ci porta all’inizio del sentiero che corre lungo il perimetro dello specchio d’acqua. L’intero giro è poco più di 1 km e dura una mezz’oretta d’altronde il lago è famoso per i suoi colori non per la sua estensione. Ha una lunghezza di 287 m, una larghezza di 137 m, il punto più profondo corrisponde a circa 21 m ed è privo di immissari visibili essendo alimentato da sorgenti sotterranee.

Un cartello posto proprio all’inizio del percorso ci ricorda che siamo di fronte ad un monumento naturale.

La passeggiata è adatta a tutti senza particolari accorgimenti il percorso è sempre molto buono. Nelle giornate limpide il Catinaccio e il Latemar si specchiano nelle sue cristalline acque ma oggi il cielo è plumbeo e le nuvole non permettono di godere appieno del panorama .

 

Galleria Foto

Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale: Autostrada A22 uscita Bolzano Nord. Girare a destra sulla SS12 e proseguire per circa 1 km. Prima del tunnel prendere la rampa a destra seguendo le indicazioni per la Val d’Ega. Alla rotonda prendere la SS241 alla terza uscita e proseguire per 22 km circa fino all’ampio parcheggio a pagamento.

Coordinate parcheggio: N 46.410520° E 11.575753°

Profilo e traccia GPS

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Video Traccia 3D

Leggende storia e curiosità

Leggenda della Sirenetta del Lago di Carezza

Si racconta che molti anni fa nel lago di Carezza vivesse una splendida sirenetta.

Un giorno lo stregone di Masaré la sentì cantare e si innamorò della ninfa. Egli usò tutti i suoi poteri per conquistare la fatina del lago senza riuscirvi. Lo stregone chiese aiuto alla strega Langwerda che gli consigliò di travestirsi da venditore di gioielli, di stendere un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar e di recarsi quindi al lago di Carezza per attirare la sirenetta e portarla con sé.

Lo stregone ascoltò la strega ma dimenticò di travestirsi. La ninfa rimase stupita di fronte all’arcobaleno colorato di gemme preziose. Ma ben presto si accorse della presenza del mago e si immerse nuovamente nelle acque del lago. Lo stregone, distrutto dalle pene d’amore, strappò l’arcobaleno dal cielo, lo scaraventò a terra e gettò tutte le pietre preziose nel lago. Ancora oggi il lago di Carezza risplende dei stupendi colori dell’arcobaleno.

Tratto dal un pannello esplicativo