Descrizione
Quota iniziale : 208 m
Quota finale: 794 m
Dislivello: 586 m
Tempo: 4:30 intero giro compresa la visita alle casermette
Dopo essere passanti davanti al Montorfano centinaia di volte percorrendo l’autostrada A26 in direzione delle montagne del Verbano Cusio Ossola oggi è venuto il momento di toglierci il sassolino dalla scarpa e salirci.
I percorsi che portano in vetta sono molti, noi abbiamo deciso di scegliere il più lungo: un giro ad anello suggerito dal sito degli amici di escursionando.it.
Lasciata l’auto nel parcheggio vicino all’ufficio postale all’ingresso del paese ci dirigiamo subito verso il centro. Arrivati alla Chiesa Parrocchiale della Beata Vergine Assunta imbocchiamo sulla destra via Besozzi che ci porta alla scalinata detta “della Scarpia“. Al termine della scalinata svoltiamo a sinistra e superiamo l‘Oratorio della Visitazione di Maria ad Elisabetta e arriviamo ad un bivio dove troviamo dei cartelli segnaletici dei percorsi. Giriamo a destra seguendo il cartello Montorfano vetta 2 ore. Seguendo la strada ci avviamo verso l’uscita del paese e dopo aver superato la ferrovia e un parcheggio dal quale si gode una bella vista sulla nostra meta incrociamo una strada: a sinistra ci sono i cartelli indicatori per il Sentiero Azzurro che percorreremo al ritorno, a destra dopo un centinaio di metri arriviamo all’incrocio con via Strada Vecchia. Svoltiamo a sinistra fino ad arrivare alla statale che percorriamo per qualche centinaio di metri fino ad una cappelletta e al cartello Mergozzo Graniti. A questo punto prendiamo la strada sterrata a sinistra e incominciamo il nostro percorso.
Dopo qualche centinaio di metri svoltiamo a destra mantenendoci sulla strada sterrata che incomincia a salire abbastanza ripida. Dopo circa venti minuti arriviamo ad una deviazione per mountain bike che tralasciamo per proseguire sulla strada principale fino ad arrivare alla famosa cava di granito verde ormai in disuso. Lasciata la cava dopo altri dieci minuti circa arriviamo ad un bivio dove a sinistra si prosegue verso Montorfano vetta proseguendo dritto per poche decine di metri invece troviamo due casermette seminascoste dalla vegetazione sovrastate da una torretta di guardia ancora in buono stato. Ci fermiamo per una breve visita dopo di che ritorniamo sui nostri passi e seguiamo le indicazioni per Montorfano vetta. La strada che stiamo percorrendo altro non è che un tratto della celebre Linea Cadorna sistema difensivo ideato dal generale Luigi Cadorna per contrastare un eventuale aggressione austro-tedesca durante la Prima Guerra Mondiale. Qua e là durante il percorso incrociamo diverse costruzioni di incanalamento dell’acqua costruite per evitare il deterioramento della strada. Si possono anche scorgere i muri di contenimento della strada stessa che peraltro è molto panoramica. Presto incrociamo il sentiero che sale da Pratomichelaccio e l’indicazione per la polveriera. Proseguiamo passando sotto ai muri di protezione del soprastante poligono di tiro che merita sicuramente una visita.
Da qui la strada si trasforma in mulattiera che sale serpeggiando sul fianco della montagna regalandoci splendidi scorci del Mottarone e dei Monti Cerano e Massone. In men che non si dica arriviamo in vetta dove visitiamo alcune trincee ancora in buono stato. Dopo la meritata sosta per il pranzo iniziamo la discesa verso il paese di Montorfano e il Lago di Mergozzo.
Ci dirigiamo verso il ripetitore e iniziamo la discesa su un sentiero molto ripido e sconnesso sicuramente poco adatto ai bambini più piccoli o senza esperienza di montagna. Occorre prestare molta attenzione per non scivolare sull’erba secca. Proseguendo la discesa si giunge ad un primo punto panoramico dove ci fermiamo qualche minuto ad ammirare il panorama verso il Lago Maggiore e verso Gravellona Toce. Continuando a scendere il sentiero incontra la via di Lizza, scivolo molto ripido sul quale venivano fatti scivolare i blocchi di granito sistemati sulle struse grosse slitte di legno ancorate da funi di canapa avvolte sui tronchi poi sostituite da funi di acciaio e argani. Se non si vuole finire nei guai meglio non scendere seguendo la lizza che è veramente ripida e liscia ma procedere sul sentiero che procede zigzagando fino a passare sotto alla palestra di roccia. Da qui in poi il percorso si fa più tranquillo fino ad arrivare al paese di Montorfano con la sua chiesa romanica dedicata a San Giovanni Battista. Data la quantità di gente presente (si arriva tranquillamente anche in macchina) non ci fermiamo e continuiamo seguendo la strada asfaltata per circa cinquecento metri fino ad arrivare in prossimità di un tornante dove parte sulla sinistra il Sentiero Azzurro che ci riporterò a Mergozzo in circa 50 minuti di percorso pianeggiante. A circa due terzi di percorso incontriamo una fonte datata 1912 che viene definita dai locali la sorgente del Munasté e dopo un bivio a destra entriamo in paese e ci dirigiamo verso il parcheggio e quindi all’auto.
Il percorso nella sua complessità è di circa 12 chilometri e la prima parte (fino alla vetta) non presenta alcuna difficoltà ed è quindi adatto a tutti con un minimo di allenamento. La discesa verso Montorfano secondo noi non è adatta a bimbi piccoli o senza esperienza, diventa fattibile a partire dagli 8-9 anni con la dovuta attenzione. E’ possibile evitare questa discesa tornando dalla stessa via della salita.
Galleria Foto
Cartina e indicazioni stradali
Accesso stradale: Autostrada A26 uscita Verbania. Girare a destra e imboccare la SS34. Dopo circa 500 m svoltare a sinistra in direzione Mergozzo. Seguire la strada fino al paese girare a destra il parcheggio si trova a 100m sulla destra.
Coordinate parcheggio: N 45.961497° E 8.445352°