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Croce al Passo San Giacomo

Descrizione

Quota iniziale : 1732 m
Quota finale: 2313 m
Dislivello: 581 m al Passo – 700 m intero giro
Tempo: 2:20 h fino al passo – 4:45 h intero giro

L’escursione di oggi ai Laghi del Boden può essere facilmente modulata a seconda dell’età e dell’allenamento dei più piccoli.

L’opzione più semplice è quella di arrivare al rifugio Maria Luisa (1:20 h) oppure proseguire fino al Passo San Giacomo (2:20 h). Se si è abbastanza allenati e i bimbi sono già grandicelli, diciamo dagli otto anni in su, è possibile fare tutto il giro ad anello tornando dai laghi del Boden e dal Lago Castel.

Lasciata l’auto nel parcheggio a pagamento (3 euro per 24 h) di fronte all’albergo Aalts Dorf ci avviamo verso il ponte sul Toce. Subito dopo il ponte teniamo la destra e proseguiamo sulla sterrata che porta al rifugio Maria Luisa. La palina indica che ci vorranno circa un ora e venti minuti. Dopo qualche decina di metri incontriamo sulla sinistra il bivio per la direttissima che sale ripida evitando la sterrata. Decidiamo di proseguire sulla strada in ombra e goderci il fresco. Dopo dieci minuti di cammino Riale è ai nostri piedi e poco dopo fa la sua comparsa la diga di Morasco. La strada sale sempre molto dolcemente regalandoci scorci suggestivi ad ogni svolta. Voltandoci verso valle compare evidente la strada appena percorsa e nuovi scorci.

Dopo poco più di un’ora eccoci in vista del muraglione della diga del Toggia e della condotta forzata che attraversa la valle. Ignoriamo il bivio per il lago Castel che percorreremo in discesa e proseguiamo verso il rifugio Maria Luisa (2160 m – 432m di dislivello) dove giungiamo pochi minuti dopo (1:20 h dalla partenza). I più piccoli possono fermarsi qui oppure continuare per altri cinque minuti fino al muraglione della diga del Toggia. Proseguiamo lungo la sterrata ma non prima di avvistare un gruppetto di allegre marmotte. Lo spettacolo dalla diga è veramente emozionante e ci attardiamo qualche minuto. Un cartello indica che per arrivare al Passo San Giacomo ci vogliono ancora 50 minuti di comoda strada sterrata con pendenza irrilevante.

Ci avviamo godendoci prati fioriti e piccole cascatelle, davanti a noi ben visibile la conca dove si trova il Passo. Poco prima di giungere al Passo San Giacomo lo sguardo è attratto da una curiosa serie di colonne che subito cattura la nostra curiosità. Si tratta dei resti del Wagristoratore un surreale progetto dell’architetto Piero Portaluppi intitolato a San Giacomo Pescatore, che serviva come punto di ristoro inaugurato nel 1930 e costituito da due vagoni ferroviari portati fin quassù grazie alla costruzione della strada del 1927. Il triste destino del Wagristoratore fu la distruzione per mano dei nazifascisti, che dopo averlo usato come postazione strategica, decisero di appiccare il fuoco per evitarne l’utilizzo da parte dei partigiani in fuga verso la neutrale Svizzera.

Uno sguardo verso valle e all’Alpe Regina con l’omonimo laghetto ed eccoci in vista del rifugio di confine posto qualche metro prima del Passo San Giacomo (2313m – 581 m di dislivello – 2:20 h dalla partenza) e al confine con la Svizzera segnato da un cippo (lato italiano e lato svizzero). Poco distante il laghetto di San Giacomo e la tipica croce.

La gita potrebbe finire qui senza alcuna difficoltà e si potrebbe tornare a valle per la stessa strada, ma se si è abbastanza allenati e i bimbi sono grandicelli è possibile effettuare un percorso ad anello passando dai laghi del Boden.

ATTENZIONE dato che il sentiero tra il Passo San Giacomo e i Laghi del Boden non sempre è evidente se ne sconsiglia la percorrenza in caso di scarsa visibilità.

Dopo una meritata pausa pranzo decidiamo di proseguire verso i laghi del Boden prendendo il sentiero che sale sulla destra del lago San Giacomo e che ci porterà alla meta in circa 45 minuti. All’inizio il sentiero anche se stretto è abbastanza evidente, proseguendo però la presenza di piccoli depositi di neve lo rendono non sempre evidente pertanto occorre seguire i paletti indicatori e gli ometti ma con un minimo di attenzione si ritrova sempre la via. Passiamo dall’alto il Lago Regina mentre uno strano cagnolino sembra guardarci dall’alto. Proseguiamo attraversano alcune lingue di neve e Toby ne approfitta per una pausa rinfrescante, mentre dall’alto fa capolino un nevaio. Attraversiamo con attenzione un guado e ci teniamo sulla sinistra salendo un centinaio di metri fino alla bocchetta (2405 m ) posta sotto alla Rupe del Gesso.

Sotto di noi ecco comparire il primo dei laghi del Boden, ma la presenza di un nevaio rende la discesa non semplice. Tagliamo il nevaio prestando la massima attenzione a non scivolare fino ad arrivare al pendio fiorito sottostante e in pochi minuti alle sponde del lago. Quasi istantaneamente il tempo cambia e nubi minacciose si accalcano nel cielo costringendoci ad aumentare l’andatura. In pochi minuti arriviamo al secondo lago del Boden ma ahimè incomincia a tuonare e a scendere qualche goccia di pioggia. In lontananza compare il Lago Castel ma prima di arrivarci scoppia un violento temporale. Indossiamo i gusci e proseguiamo sotto una pioggia gelata, sarebbe bello poterne portare un po’ a casa dove ci sono 40 gradi!!!. Quando arriviamo al lago il tempo è impressionante ma così come è arrivato altrettanto velocemente il temporale si allontana e smette di piovere. Passiamo il muraglione della diga e proseguiamo sulla sterrata che scende verso il rifugio Maria Luisa. Giunti al bivio incrociato alla mattina pieghiamo a sinistra e incominciamo a scendere lungo la sterrata inseguiti dal temporale. Per evitare una seconda doccia decidiamo di prendere le evidenti scorciatoie che in breve ci portano a valle evitando così il secondo temporale.

 

Galleria Foto

Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale: Autostrada A26 e proseguire sulla E62 fino all’uscita Crodo. Imboccare la SS659 e seguire la strada fino a Baceno. Svoltare a destra per Cascata del Toce e seguire la strada per circa 38 km fino al parcheggio.

Coordinate parcheggio:  N 46.419608° E 8.416465°