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Il Rifugio Elisabetta

Descrizione

Quota iniziale: 1740 m
Quota finale: 2195 m
Dislivello: 455m + 80m per la deviazione al Lago del Miage
Tempo: 2:00 h + 30′ per la deviazione

L’escursione di oggi è priva di difficoltà e alla portata di tutti in un ambiente così bello da togliere il fiato. Il percorso può essere fatto per intero fino al rifugio Elisabetta (circa 2 ore di cammino solo andata + 30 minuti per la deviazione al lago del Miage) oppure ci si può fermare al Lago del Miage (circa 1 ora) a seconda del tempo e delle forze a disposizione.

Lasciata l’auto al termine della strada della Val Veny in prossimità della sbarra che impedisce l’accesso alle auto (è consigliabile arrivare presto per riuscire a parcheggiare non troppo lontano) ci avviamo lungo la strada asfaltata. Proprio sulla curva oltre lo sbarramento parte un primo sentiero che sale tagliando un po’ il percorso e una decina di metri dopo la curva ne parte un altro, entrambi si ricongiungono alla strada poco più avanti.

Scegliamo la strada asfaltata e incominciamo a salire. Proprio accanto a noi corre la turbolenta Dora di Veny. Dopo circa venti minuti arriviamo ad una frana che ha interrotto la strada e per qualche centinaia di metri l’asfalto lascia il posto allo sterrato. Superiamo alla nostra destra un ponte distrutto e proseguiamo fino ad incontrare un invaso naturale dai colori incredibili e abbellito da un grazioso ponte di ghiaccio. Sulla strada c’è anche uno strano fungo che ci ricorda le origini dell’accumulo di neve.

La vallata si apre e in lontananza compaiono Les Pyramides Calcaires ai piedi delle quali ci aspetta il Rifugio Elisabetta.

Dopo circa quarantacinque minuti di cammino arriviamo ad un bivio: a destra attraversato il ponte si va al rifugio Elisabetta, proseguendo dritto invece si va al Lago del Miage (circa 30′ andata e ritorno). Decidiamo che un salto al Lago vale la pena per cui proseguiamo dritto. Sulla destra ci sono diversi sentieri che tagliano un po’ il percorso salendo più o meno ripidi, in alternativa si prosegue sulla strada fino al Bar Combal. Si sale a destra del bar fino ad un bivio su un pianoro. A questo punto occorre piegare a destra trascurando il sentiero che sale dritto verso il ghiacciaio del Miage. Il percorso sale ripido a gradoni fino ad arrivare sulla sommità della morena e al Lago del Miage. Lo spettacolo è entusiasmante il lago è diviso in tre laghetti di diverso colore: uno grigio, uno verde e uno blu. Volendo si può scendere per una decina di metri e percorrere il sentiero fino al grande seracco che incombe sul lago medio ma la zona è pericolosa e non adatta ai bambini.

Dopo esserci gustati lo spettacolo diamo un’occhiata alla piana del lago di Combal e al cammino che ci attende, ritorniamo quindi sui nostri passi fino al ponte sull’impetuosa Dora e incominciamo una lunga camminata in piano attraverso tutta la piana del Lago di Combal. Lo sguardo spazia a 360°: l’Aiguille Noire e la cima del Monte Bianco alle nostre spalle, il vallone del Miage a destra e davanti a noi Les Pyramides Calcaires. Man mano che ci avviciniamo alla fine della piana ecco che compare alla nostra destra il ghiacciaio di La Lex Blanche, l’Aiguille des Glaciers e l’Aiguilles de Trelatête.

Al termine della piana la strada ricomincia a salire con ampi tornanti per gli ultimi 200 metri di dislivello. Purtroppo a circa metà della salita la strada è interrotta dalla neve e i lavori di sgombro ci costringono a prendere il sentiero che sale per la massima pendenza. Alla nostra sinistra si delinea la sagoma del Col de Chavannes. In pochi minuti arriviamo all’Alpe de La Lex Blanche Inferiore e al rudere della casermetta militare. Un ultimo tornante e siamo al rifugio dove ci aspetta un’immancabile ottimo piatto di polenta.

Prima di scendere ci attardiamo a gustarci il panorama: l’Aiguille des Glaciersl’Aiguilles de Trelatêteil ghiacciaio di La Lex Blanche, il bivacco Rainetto situato sulla spalla sud est del Petit Mont Blanc e più in lontananza la cima del Monte Bianco, l’Aiguille Noire e la morena del Miage.

Per la discesa seguiamo scrupolosamente la strada che nel frattempo è stata liberata dalla neve.

 

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Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale: Autostrada A5 uscita Courmayeur. Imboccare la SS26 in direzione Courmayeur. Dopo circa 2,2 km tenere la sinistra e seguire le indicazioni per Val Veny. Seguire la strada per 8 km fino alla fine e ai parcheggi a bordo strada. Coordinate parcheggio: 45,782827° N 6,895352° E

Leggende storia e curiosità

Leggenda del Lago del Miage

Il lago del Miage, secondo una leggenda, era anticamente un laghetto ameno posto in mezzo ad una conca verdeggiante. Sulle sue sponde sbocciavano i fiori più belli, mai visti sulle Alpi. Il laghetto era luogo di convegno per un gruppo di fate, tutte giovani e bellissime che, mentre i loro greggi di camosci pascolavano, intrecciavano danze e giochi.

I demoni, dall’alto delle loro dimore poste sulle creste più impervie, guardavano rapiti quelle belle fanciulle e, un giorno, fecero loro profferte d’amore. Le fate però, inorridite dall’aspetto ripugnante dei loro spasimanti, fuggirono e andarono a rifugiarsi con i loro armenti in una grotta sicura. Gli. spiriti malvagi furono presi dall’ira e nella loro furia scossero tanto le montagne che queste precipitarono, con rombo assordante, e coprirono quei fertili prati di massi e terriccio.

Non ancora soddisfatti, i demoni fecero avanzare il ghiacciaio del Miage e quello che era un posto incantevole in poco tempo divenne una landa gelida e desolata. Solo il lago si salvò, ma il suo aspetto era tanto cambiato che, anche quando i demoni finalmente appagati si ritirarono, nessuna fata andò più sulle sue sponde a cantare e a ballare con le compagne.

da “I racconti della stalla” Priuli e Verlucca Editori