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Alpe Aleccio

Descrizione

Quota iniziale : 774 m
Quota finale: 1441 m
Dislivello: 710 m circa comprese le perdite di quota
Tempo: 4:00 h

L’uscita di oggi all’Alpe Aleccio è un giro ad anello adatto al periodo autunnale non sviluppandosi a quote elevate dove è già caduta la prima neve.

Lasciata l’auto nel parcheggio di Crego ai piedi dell’omonimo Oratorio costruito tra il 1852 e il 1878 da Don Lorenzo Dresco parroco del paese per 26 anni, seguiamo la strada asfaltata che attraversa il paese. Dopo aver oltrepassato il lavatoio troviamo sulla sinistra l’inizio del sentiero che sale ad Aleccio. Il cartello indicatore dice che ci vorranno un’ora e quaranta minuti quello che non dice è che la salita è abbastanza ripida.

Iniziamo a salire e fin da subito ci rendiamo conto che il sentiero è completamente ricoperto di foglie pertanto occorre prestare attenzione a non scivolare e a non perdere la strada. Ci avventuriamo nel bosco di faggi ormai spogli e dopo una decina di minuti ci ritroviamo a costeggiare un bellissimo muro a secco. Trascurato un primo bivio con ponticello sulla destra proseguiamo fino ad incontrare un altro ponticello che attraversiamo seguendo il sentiero che risale sul lato opposto passando accanto a dei ruderi e trasformandosi di tanto in tanto in una bella mulattiera a gradoni. Ci fermiamo un secondo a riprendere fiato e ad ammirare dei funghi e una cascatella completamente ghiacciata che la dice lunga su quanto freddo faccia nonostante ci sia il sole.

Dopo poco più di un’ora arriviamo in una radura con un alpeggio ormai disabitato. Saliamo oltre le baite e ci fermiamo a dare un’occhiata a valle. Una decina di minuti dopo ecco che incrociamo una gippabile che seguiamo girando a sinistra. Poche decine di metri più avanti sulla destra troviamo la deviazione per i Piani di Aleccio, lasciata la strada riprendiamo a salire nel bosco. Attraversiamo i ruderi di alcune baite e arriviamo ad un alpeggio chiuso. L’idea di salire fino ai Piani di Aleggio purtroppo la dobbiamo accantonare visto che si è alzato un vento abbastanza forte e gelato che porta anche qualche fiocco di neve.

Lasciamo quindi l’alpeggio e scendiamo seguendo un tratturo fino alla gippabile che abbiamo incontrato pocanzi e proseguiamo sulla strada incrociando lungo il cammino una bella croce di legno e alcuni alpeggi. Accanto alla strada possiamo scorgere degli strani fiori di ghiaccio.

Al termine della strada arriviamo all’alpe Aloro detta Aleccio (1441 m) dove ci fermiamo per una meritata pausa pranzo gustandoci un bel panorama su Crego dall’alto e sulle montagne circostanti.

Dopo la breve pausa riprendiamo a scendere seguendo le indicazioni per Bee. Il sentiero scende fino ad attraversare il Rio d’Alba ormai parzialmente ghiacciato. In meno di mezz’ora eccoci arrivati a Bee (1297 m). Riprendiamo a scendere seguendo le indicazioni per Cagiogno, il sentiero è coperto di foglie e occorre fare molta attenzione per non scivolare. Passati accanto ai ruderi di una baita arriviamo all’alpe Boschetto (1205 m) dove ha inizio una delle più belle mulattiere mai costruite e conosciuta col nome di “Straa di vacch” che serviva al transito dei bovini provenienti dalla Valle Antigorio e diretti ai pascoli della Val Cravariola attraverso il Passo della Fria.

Ad ogni passo non possiamo fare a meno di fermarci per ammirare con che maestria sia stata costruita: le curve, i parapetti e i tratti sopraelevati con particolari bellissimi. Dopo una mezz’oretta arriviamo ad un bivio dove occorre svoltare a sinistra e proseguire in discesa sempre sulla mulattiera fino a giungere alla strada asfaltata che porta a Cagiogno nei pressi del lavatoio.

Seguiamo i cartelli indicatori e svoltiamo a sinistra per portarci ancora sotto la montagna e seguire il sentiero che rientra nel bosco e che porta alla cascata del Rio d’Alba. Proseguiamo lungo il sentiero che costeggia il canale dell’Enel fino a coincidere con esso. Dopo una decina di minuti che seguiamo il canale arriviamo ad un bivio a destra un cartello poco invitante di proprietà privata con tanto di attenti al cane mentre a sinistra un cartello invita a proseguire per Crego risalendo la montagna. Questa deviazione non è indicata sulla carta ma non volendo discutere con il cane del cartello, a malincuore riprendiamo a salire. Il sentiero diventa presto una traccia non sempre facile da seguire e le indicazioni sono a volte cadute ed inutilizzabili ma nonostante tutto riusciamo a non perdere la via e ci ritroviamo a sbucare nei prati una cinquantina di metri sopra Crego e con un traverso eccoci alla strada asfaltata e quindi all’auto.

Nonostante la stanchezza e soprattutto il freddo si facciano sentire spendiamo qualche minuto per visitare il portico dell‘Oratorio di Crego.

Questa escursione non presenta particolari difficoltà ed è adatta a tutti con un po’ di allenamento. In questa stagione occorre prestare attenzione a non scivolare sulle foglie ed avere un po’ d’occhio per seguire il sentiero non sempre evidente.

 

Galleria Foto

Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale: Autostrada A26 e proseguire sulla E62 fino all’uscita Crodo. Imboccare la SS659 e seguire la strada fino a Baceno. Svoltare a destra per Cascata del Toce. Giunti a Premia attraversare il paese e svoltare a destra per Uriezzo. Seguire la strada per circa 1 km fino ad un bivio dove occorre tenere la sinistra e proseguire sulla strada per un paio di chilometri fino al parcheggio.

Coordinate parcheggio: 46.257213° N 8.341035° E