Descrizione
Quota iniziale : 1640 m
Quota finale: 2183 m punto più alto
Dislivello: 979 m
Distanza totale A/R: 14,81 km
Tempo: 6:00 h
L’escursione di oggi ai Laghi Tschawiner è un giro ad anello molto lungo e con tratti impegnativi su pietraia e sentieri molto ripidi pertanto è sconsigliata ai più piccoli e ai ragazzi senza allenamento ed esperienza di montagna. E’ possibile limitarla al solo rifugio Gattascosa facendola diventare una piacevole passeggiata di un’oretta e venti e soli 360 metri circa di dislivello senza alcuna difficoltà ma con alcuni passaggi avventurosi per i più piccoli..
Lasciata l’auto nel grande parcheggio nei pressi del rifugio San Bernardo ci avviamo lungo la strada sterrata che parte a sinistra dell’uscita del parcheggio.
Dopo circa dieci minuti di cammino la strada termina e inizia sulla destra il sentiero nel bosco. Si sale dolcemente intervallando tratti più ripidi a tratti più tranquilli fino ad arrivare dopo circa quaranta minuti alla torbiera di Gattascosa. Attraversiamo questo pianoro mentre il Pizzo Pioltone ci osserva dall’alto. Al termine del piano inizia una salita un po’ ripida ma breve che ci porta ad un altro pianoro con i resti di alcune baite, poco oltre si riprende a salire con ampie svolte che ci portano alla bella piana del lago di Ragozza. Proseguiamo lungo il sentiero alla destra del lago che dopo un’altra breve salita ci conduce al rifugio Gattascosa (1993m 1:20 h) dove può terminare il percorso dei più piccoli e meno allenati.
Al rifugio fervono già i preparativi per il pranzo, ma noi a malincuore proseguiamo lungo il sentiero che parte a sinistra del rifugio sfiorando una ingegnosa fontana e che si inerpica verso la Bocchetta di Gattascosa. Questo tratto è abbastanza ripido e in pochi minuti siamo in alto in una balconata erbosa che attraversiamo a mezzacosta e che ci porta proprio sotto alla bocchetta dove il sentiero si infila in una pietraia, prima rimanendo abbastanza evidente per poi scompare tra i sassi ed occorre prestare la massima attenzione a non perdere le tracce bianco rosse. Il tratto è breve ma impegnativo Toby, il nostro cane, si impunta e non vuole proseguire ci vorrà tutta la nostra pazienza e una buona dose di convincimento per farlo continuare fino alla Bocchetta di Gattascosa (2158m 0:25 h dal rifugio). Purtroppo dal lato svizzero le nuvole coprono le cime dei 4000. Da questo lato le indicazioni diventano vaghe e trovare il giusto sentiero può diventare complicato senza una buona cartina o il gps.
Dalla bocchetta partono due sentieri uno a sinistra che superato un primo laghetto arriva ad una ripida e poco invitante pietraia fino al lago di Vaira, mentre noi scegliamo quello di destra che scende a valle tra i prati sfiorando un laghetto per poi scendere fino ad un pianoro dove occorre tenere la sinistra seguendo le rare tracce bianche e rosse fino ad arrivare ad un altro laghetto un po’ più grande. Qui le tracce sembrano sparire ma poi osservando meglio con l’aiuto del gps troviamo una traccia sul pendio alle spalle del lago.
Saliamo sul pendio mentre in alto un camoscio ci attraversa rapido la via ma è troppo veloce e non riusciamo ad immortalarlo. Dopo un primo tratto abbastanza ripido il sentiero spiana e con un traverso arriva ad una balconata erbosa con un baitello e una croce. Qui bisogna prestare attenzione a non seguire il sentiero che prosegue dritto verso il lago di Waira perché altrimenti non si passerebbe dal lago Tschawiner maggiore e sarebbe un vero peccato. Sulla sinistra appena prima della baita parte un piccolo e ripido sentiero che sale la balza rocciosa fino a giungere ad un primo laghetto e appena dopo al lago Tschawiner meta della nostra gita.
Ci fermiamo sulle sue rive per un meritato pranzo e un breve riposo prima di ricominciare il nostro giro che è ancora lungo. Seguiamo il sentiero che verso destra costeggia il lago per poi buttarsi a capofitto verso il lago Waira che vediamo piccolo piccolo sotto di noi. Questo tratto di sentiero è veramente ripido e impegnativo e occorre prestare molta attenzione ma in un quarto d’ora circa eccoci sulle sponde del lago di Waira, alle nostre spalle la discesa appena effettuata che da qui non sembra così inquietante.
Dopo un breve tratto in piano riprendiamo a scendere costeggiando a tratti il torrente Kapanx fino ad arrivare dopo un tratto in piano all’Alpe Waira (1854 m). Appena prima dell’alpe pieghiamo a destra tra i prati per raggiungere la strada sterrata sottostante. Qui ci sono due possibilità o seguire il sentiero che scende nella valle e risale poi all’alpe Pussetta oppure seguire la sterrata verso destra che anche se un po’ più lunga non perde quota e consente di arrivare all’alpe Pussetta senza ulteriori dislivelli da recuperare. Scegliamo questa soluzione e ci avviano lungo la sterrata che in pochi minuti di comodo cammino (ci voleva dopo le peripezie appena effettuate!!!) ci porta in vista dell‘alpe Pussetta (1772 m) con sullo sfondo lo splendido Seehorn. Abbiamo perso circa 400 m che ora doppiamo in parte recuperare.
Nei pressi dell’alpe una palina indica l’inizio del sentiero per il Passo del Monscera che ci riporterà in Italia. L’inizio del sentiero non è molto evidente ma ben presto si trasforma di una ben curata anche se veramente ripida mulattiera che sale nel bosco per superare i 331 metri che ci separano dal passo di Monscera. Questo è il tratto più duro di tutto il giro perché ormai la stanchezza si fa sentire e la salita sembra non finire mai. Ma quando meno ce l’aspettiamo il sentiero esce dal bosco e si fa meno ripido ed eccoci arrivati al passo del Monscera.
Dopo un breve sguardo verso la Svizzera, purtroppo rovinato dalla presenza di alcune nuvole, incominciamo a scendere verso il lago di Monscera prendendo il sentiero a destra che scende costeggiando il lago. Giunti sulle rive del lago diamo un’ultima occhiata prima di proseguire sul bel sentiero sulla destra che in una decina di minuti incrocia la strada sterrata che arriva dal rifugio Gattascosa e scende verso valle. Qui le possibilità sono due seguire la strada verso sinistra e scendere con essa a valle, un po’ più lunga ma più comoda oppure prendere la strada verso destra fino al rifugio Gattascosa e proseguire verso valle sul sentiero percorso in salita. Scegliamo questa seconda opportunità ma non prima di una tappa al rifugio per una meritata merenda a base di crostata. Terminata la crostata riprendiamo la discesa che in poco più di un’ora ci riporterà alla macchina stanche ma soddisfatti.
Galleria Foto
Cartina e indicazioni stradali
Accesso stradale: Autostrada A26 e proseguire sulla E62 fino all’uscita Domodossola. Svoltare a destra in direzione Domodossola. Imboccare la SS659 e seguire le indicazioni per Bognanco prima e poi per San Lorenzo fino al termine della strada e quindi al parcheggio.
Coordinate parcheggio: N 46.151365° E 8.195691°