Descrizione
Quota iniziale : 1696 m
Quota finale: 2410 m il Rifugio – 2600 m i Bivacco
Dislivello: 714 m fino al rifugio – 904 m fino al bivacco
Tempo: 2:00 h al rifugio + 45′ dal rifugio al bivacco
Per la gita di oggi abbiamo scelto un itinerario in Valpelline che ci porterà al celebre Rifugio Crête Séche famoso per la sua proverbiale ospitalità verso i piccoli alpinisti. Gli itinerari che salgono al rifugio sono tre, noi scegliamo quello che parte dalla Frazione Ruz di Bionaz (1696 m).
Lasciamo l’auto nel parcheggio all’inizio della frazione (l’accesso automobilistico alla frazione non è consentito) e zaino in spalla ci avviamo seguendo la strada asfaltata che attraversa la piccola frazione.
Dopo poche decine di metri la strada si trasforma in sterrata e incomincia a salire in maniera costante ma decisa intervallando tratti di sterrato a lunghi tratti asfaltati nel bosco. Di tanto in tanto incrociamo delle scorciatoie che partendo dalla strada si inerpicano sul fianco della montagna per la massima pendenza, ma noi decidiamo di ignorare le scorciatoie e proseguire sulla più tranquilla e panoramica strada (la scorciatoia ci tornerà utile per il ritorno).
Mentre saliamo di tanto in tanto ci guardiamo intorno per ammirare il panorama, non manca anche una piccola cascata. Dopo circa un’ora di cammino arriviamo ad un evidente sentiero sulla sinistra. Le possibilità sono due: prendere il sentiero che sale diretto all’Alpe Berrier (2192 m.) oppure seguire ancora la strada che con un ampio tornante giunge alla stessa Alpe allungando un po’ la strada. Noi scegliamo il sentiero che sale attraverso il bosco donandoci panorami mozzafiato sul gruppo del Gran Paradiso. In poco più di un quarto d’ora arriviamo all’Alpe Berrier non senza una tappa per ammirare la vallata e il rifugio che da qui incomincia a farsi vedere.
Giunti ad un piccolo parcheggio per auto autorizzate nei pressi dell’alpe prendiamo il sentiero che parte proprio nei pressi del parcheggio stesso e passando accanto alla Baita della Libertà si alza deciso per poi proseguire a mezzacosta fin sotto al rifugio. Di tanto in tanto occorre attraversare qualche pietraia ma il sentiero rimane sempre molto evidente e ben tracciato. Dopo circa un ora e quarantacinque minuti arriviamo ad una specie di cancelletto che delimita il pascolo dei manzi del rifugio oltrepassato il quale incontriamo un bivio: a destra parte un sentiero meno evidente ma più dolce (si fa per dire…) mentre a sinistra ne parte uno molto ben tracciato ma che in breve diventa molto ripido. Col senno del poi sceglieremmo quello di destra ma al momento della salita ci ha attratto quello più evidente così dopo circa un quarto d’ora di sofferenza e tappe panoramiche arriviamo al rifugio.
La tappa è d’obbligo una più che squisita polenta ci aspetta, quello che avevamo letto circa la cucina e l’ospitalità era vero anzi di più…… .
Dopo il lauto pranzo decidiamo di avere ancora abbastanza energia per proseguire fino al Bivacco Spataro che dal rifugio è ben visibile (è il puntino bianco che si vede al centro della foto tra montagna e cielo forse ben visibile è un espressione un po’ esagerata ma dal vivo è un’altra cosa).
Prendiamo il sentiero che parte accanto al rifugio e sale rapidamente fino ad un bivio ben segnalato su una roccia. Prendiamo a destra e incominciamo a salire sulla pietraia seguendo le frecce gialle e gli ometti alternando tratti più semplici ad alcuni, fortunatamente brevi, in cui ci si aiuta un po’ con le mani. Giunti all’altezza del bivacco occorre attraversare un torrentello, il consiglio è quello di risalire ancora un po’ la pietraia fino al piano soprastante ed attraversare da lì il torrente evitando piacevoli scivoloni.
In circa quarantacinque minuti eccoci arrivati alla meta. I ragazzi sono veramente al settimo cielo non sono mai entrati in un bivacco e non si lasciano scappare l’occasione di firmare il libro degli ospiti. Dopo una breve tappa fotografica risaliamo ancora qualche metro alle spalle del bivacco e ci ritroviamo al Plan de la Sabla che ci lascia letteralmente senza parole. Rimaniamo qualche minuto ad ammirare questo splendido paesaggio ma poi la discesa ci attende. Tappa al rifugio e poi giù verso valle tagliando di tanto in tanto seguendo le scorciatoie che avevamo ignorato la mattina.
La gita di oggi è assolutamente adatta ai bambini con un minimo di allenamento fino al Rifugio mentre il proseguimento verso il bivacco secondo noi non è adatto ai bimbi più piccoli e/o senza esperienza. Questo itinerario è classificato sulle guide come E (escursionistico) ma sinceramente noi aggiungeremmo una seconda EE (escursionisti esperti) non tanto per la salita ma soprattutto per la discesa dei punti in cui all’andata i gradoni erano veramente alti per i ragazzini tanto da dover aiutarsi con le mani.
Galleria Foto
Cartina e indicazioni stradali
Accesso stradale: Autostrada A5 uscita Aosta Est. Prendere la E27 in direzione Gran San Bernardo e seguire la strada per 8 km. Piegare quindi a destra seguendo le indicazioni per Valpelline. Seguire la strada per 22 km fino alla frazione Dzovennoz dove occorre svoltare a sinistra in direzione Frazione Ruz di Bionaz dove c’è il parcheggio.
Coordinate parcheggio: N 45.870278° E 7.4°