Descrizione
Quota iniziale: 1453 m
Quota finale: 1453 m
Dislivello: 394 m
Distanza totale A/R: 8,65 km
Tempo: 2:30 h
Passeggiata tranquilla lungo il Ru du Mont, quasi interamente nel bosco con dislivello molto contenuto pertanto adatta a tutti e fattibile in poco più di due ore.
Lasciata l’auto nel parcheggio in frazione Châtellair di Doues, a quota 1.450 m iniziamo a salire lungo la strada asfaltata. Giunti al primo tornante troviamo sulla destra le indicazioni per la galleria del Ru du Mont che ignoriamo poiché sarà l’itinerario del rientro. Poche decine di metri dopo il tornante si stacca sulla destra il sentiero n. 1 che sale tra gli alberi molto largo anche se un po’ inerbito, lamponi compresi.
Dopo circa 15-20 minuti il sentiero sbuca sulla strada asfaltata che seguiamo in salita per qualche decina di metri fino ad incrociare dopo un tornante il sentiero 1 sulla destra. Riprendiamo a salire nel bosco su un bel sentiero anche se a tratti un po’ ripido ma ormai mancano solo 200 metri di dislivello al punto più alto di tutto il giro. In mezz’ora (1:00h dalla partenza) arriviamo in un bel punto panoramico dove è possibile gustarsi un eccellente colpo d’occhio sulla valle.
Riprendiamo il sentiero che ora procede in falsopiano nel bosco fino ad intercettare la strada poderale che seguiamo in discesa verso gli alpeggi Pré e Arp du Bois trascurando le frecce gialle che indicano un sentiero che sale nel bosco. Camminiamo in leggera discesa mentre bellissime farfalle ci svolazzano tutte intorno fino ad arrivare all’alpeggio Pré. Volendo si potrebbe scendere verso l’alpeggio e procedere poi verso valle attraverso l’Alpe Arp du Bois tagliando il percorso ma essendo tutto in discesa non ne vale la pena per cui rimaniamo sulla poderale ignorando anche una seconda deviazione e seguendo sempre le indicazioni del sentiero n. 1.
Dopo un breve tratto nel bosco proseguiamo all’aperto giungendo all’alpe Veries dove la poderale si ferma e riprende il sentiero, all’inizio poco evidente nell’erba, ma dopo poche decine di metri diventa ben visibile. Attraversiamo i pascoli dell’alpeggio che ci regalano panorami bellissimi sia verso nord che verso sud per poi rientrare nel bosco e incominciare a scendere prima dolcemente poi in maniera sempre più decisa mantenendoci sempre sul sentiero principale.
Passato un piccolo guado incrociamo il sentiero che scende da Champillon, proseguiamo in discesa fino ad intercettare a circa 30 minuti dall’ultimo alpeggio (2:00 h dalla partenza) il sentiero che sale da Ollomont. Svoltiamo a destra e iniziamo il rientro lungo questo sentiero praticamente in piano, sotto i nostri piedi si sente il Ru du Mont scorrere interrato. Proseguiamo fino ad arrivare ad una passerella metallica e ad un tratto a ridosso di una parete rocciosa subito dopo incontriamo un breve tratto attrezzato con una corda anche se il sentiero risulta sempre molto largo e supera una piccola chiusa di servizio. Attraversiamo un altro piccolo guado ed un secondo tratto attrezzato che come il primo non presenta alcuna difficoltà ed in breve intercettiamo il sentiero n. 8 che scende dall’alpeggio Arp du Bois e che avevamo ignorato più in alto.
Ancora pochi minuti ed arriviamo all’inizio della galleria pezzo forte di tutta la gita. Qui il Ru du Mont ritorna ad essere visibile e si infila nella montagna per circa 800 metri sbucando sul versante di Doues. Si tratta di una galleria scavata nella roccia in cui scorre il rio accanto ad un camminamento non più largo di 1 metro e alto a seconda dei punti 1,70/1,80 m (per i più alti occhio alla testa!), degni di nota i giochi di luce sulle goccioline d’acqua sulle pareti e sul soffitto. La percorrenza dura 10-15 minuti e a causa della presenza di pozze d’acqua a terra meglio avere scarponi o scarpe impermeabili e sicuramente una buona torcia (In galleria ci sarebbero le luci ma a volte, come oggi, non funzionano). L’uscita non si vede fin quasi alla fine a causa di un paio di curve, bellissimo è, in prossimità di queste curve dove l’acqua scorre più impetuosa, fermarsi qualche minuto, spegnere le torce e gustarsi la voce del rio in assoluto silenzio nel buio totale (non consigliabile a chi soffre di claustrofobia).
All’uscita dalla galleria troviamo un pannello esplicativo con la leggenda del rio mentre sulla destra riparte la sterrata che in pochi minuti ci riporta alla strada asfaltata e quindi al parcheggio.
Siccome è molto presto decidiamo di andare a visitare la cappella della Santissima Trinità che si trova in una posizione panoramica sulla valle. Scendiamo pertanto un centinaio di metri dal parcheggio seguendo la strada asfaltata fino ad incrociare il cartello che ci indica il sentiero. Percorriamo il sentiero tra le case, attraversiamo un pascolo sempre rimanendo sul sentiero e in pochi minuti arriviamo alla chiesetta dove ci fermiamo per una brevissima pausa pranzo prima di rientrare alla macchina.
Galleria Foto
Cartina e indicazioni stradali
Accesso stradale: Autostrada A5 uscita Aosta Est. Prendere la E27 in direzione Gran San Bernardo e seguire la strada per 9 km. Svoltare a destra verso Frazione Chez Roncoz. Seguire la strada per 6.5 Km fino alla frazione Rhins. Proseguire dritto seguendo le indicazioni per Doues. Dopo circa 4 km svoltare a destra seguendo le indicazioni per Doues. In località La Chenal svoltare a sinistra per Champillon e seguire la strada per circa 3 km fino al parcheggio di Chatellair.
Coordinate parcheggio: 45,829065°N 7,309356°E
Profilo e traccia GPS
Video Traccia 3D
Leggende storia e curiosità
La fata del Ru du Mont
Il Ru du Mont costruito intorno al 1400 tra Chatelair, frazione di Doues e Vaud frazione di Ollomont, cadde in disuso dopo qualche tempo a causa di frane e crepe continue. Solo nel 1949 il Ru fu ricostruito perforando la montagna con una galleria alta mediamente un metro e ottanta, larga poco più di un metro e lunga circa 750m e che ha reso suggestivo questo percorso.
Secondo la leggenda, l’uomo a guardia del Ru ogni giorno controllava il percorso dell’acqua in compagnia di una serpe bianca che strisciava indisturbata accanto a lui lungo le sponde del canale.
Quando il guardiano morì, l’incarico passò a un giovane inesperto che, infastidito dalla presenza del serpente, lo uccise. In realtà l’animale era l’incarnazione della Fata del Ru, che tutelava e curava il Ru stesso. Senza la protezione della fata il canale iniziò a riempirsi di crepe e a franare, fino a diventare del tutto inservibile.
Dal pannello illustrativo posto nei pressi della galleria del Ru du Mont.