Al momento stai visualizzando Alta Valsesia – Rifugio Ferioli da Rima 2017
Rifugio Ferioli

Descrizione

Quota iniziale : 1393 m
Quota finale: 2264 m
Dislivello: 938 m + 66 m di perdita di quota da recuperare al ritorno
Distanza totale A/R: 11,29 km
Tempo: 2:45 h

Eccoci all’ormai tradizionale appuntamento di inizio settembre con gli amici Claudio e Giorgio di escursionando.it che come ogni anno in questo periodo si trasformano in validi gestori del rifugio Ferioli in Valsesia sapientemente aiutati da Luciano e Rosi.

Per la descrizione dell’itinerario rimandiamo alle relazioni del 2013 e del 2015 mentre ci limitiamo a descrivere la splendida giornata.

Dopo due giorni di cattivo tempo finalmente una domenica in cui in cielo non c’è neanche una nuvola e a Rima alle 8:30 ci sono già molti escursionisti che si preparano a partire. Il sentiero è molto frequentato ma questo ci permette di scambiare quattro chiacchiere con altri appassionati di montagna.

Arrivati al rifugio veniamo accolti da Rosi e Luciano che ci danno un caloroso benvenuto mentre Claudio e Giorgio sono indaffarati in cucina ma trovano comunque il tempo per venirci a salutare. Prendiamo posto in terrazza e presto veniamo raggiunti da Fabio di malatidimontagna.blogspot.it che abbiamo conosciuto qualche anno fa proprio qui al Ferioli, anche lui con Simonetta e Danilo sono saliti per salutare Claudio e Giorgio.

Oggi più che un’escursione è un’occasione di rivedere vecchi amici e conoscerne di nuovi in un clima di cordialità e amicizia come solo in montagna, quella vera, di può trovare. A mezzogiorno ci viene servito un gustosissimo pranzo composto da lasagne (ops metà erano già scomparse prima della foto), polenta e spezzatinopolenta e brasato, un tagliere di formaggi e una squisita crostata (niente foto per queste due portate sono sparite prima di riuscire ad immortalarle!) e per finire un graditissimo bicchierino di génépy.

Dopo pranzo scambiamo quattro chiacchiere con gli amici ma come si dice il tempo vola quando ci si diverte e in men che non si dica giunge il momento di rientrare. Ci salutiamo scattando le foto ricordo con il gruppo Malati di Montagna (Fabio, Simonetta e Danilo) e con gli abili gestori Claudio, Giorgio e Rosi.

Un ringraziamento a tutti per la bellissima giornata e un arrivederci al prossimo anno!

 

Galleria Foto

Cartina e indicazioni stradali

Accesso stradale: Seguire la SS299 della Valsesia fino a Balmuccia. Svoltare a destra prendere la SP10 e seguirla fino a Rima S. Giuseppe.

Coordinate parcheggio: 45.885095° N 8.000040° E

Profilo e traccia GPS

Powered by Wikiloc

Video Traccia 3D

Leggende storia e curiosità

La strada del Paradiso

Secondo la leggenda La strada del Paradiso molti anni fa a Rima, incantevole paesetto della Valsesia, viveva una povera vecchietta. Sua unica consolazione era un bimbetto di sei anni, orfano di papà e mamma, che aveva allevato da quando aveva una anno. Con lui andava a falciare l’erba, a raccogliere la legna, a lavorare i campi. Ma un inverno, un inverno tremendo, carico di neve e di gelo: il bambino s’ammalò di polmonite e dopo qualche giorno spirò.
La sventurata vecchietta, affranta dal dolore non si dava più pace; mattina e sera si recava ad inginocchiarsi presso la tomba del suo angioletto e lo chiamava per nome.

– O Signore, perché non avete preso me? Io sono vecchia e lui era all’alba della vita. Perché?

E piangeva, piangeva giorno e notte…

Venuta la primavera, ogni sera, immobile come una statua, sedeva sui gradini della sua casetta situata all’ingresso del paese, proprio al margine della strada. Si sedeva e stava a guardare la bianca strada sulla quale mesi prima il suo  bimbo l’attendeva, giocava e canterellava felice.

Ma una sera, d’un tratto, la vecchietta trasalì. Era desta o sognava? Che cosa brillava laggiù in fondo? La donna dilatò le pupille; sì, era una processione di bimbi che avanzava tenendo nella manina un piccolo cero acceso: le vesti candide, le ali bianche, il viso raggiante.

La vecchietta pensò subito che tra quegli angeli avrebbe visto anche il suo. Ma la processione sfilò tutta ed il figlioccio non c’era! Fuori di sé dalla disperazione, fermò l’ultimo angioletto e con voce soffocata dai singhiozzi, gli chiese:

– …. E lui… lui… perché non c’è?

– Perché non può reggersi in piedi , mia buona nonnina. I suoi abiti sono tutti inzuppati di lacrime pesano come piombo. Se volete che anche lui percorra la strada del Paradiso, non piangete più.

E la processione sparì nel buio. La donna, riavutasi dalla commozione, andò al vicino Santuario della Madonna, collocò un cero sull’altare e pregò a lungo con fervore.

La notte il bimbo apparve in sogno alla nonnina:

– Mi vuoi ancora bene, nonnina?

– Certo che te ne voglio, e tanto!

– Vuoi che vada anch’io in Paradiso?

– Sicuro che lo voglio!

– Ebbene, allora devi promettermi che non piangerai più.

E la nonnina fece solenne promessa. La sera seguente la vecchietta si vestì a vesta e, seduta davanti alla casetta, stette ad attendere.
La sua attesa non fu vana: ecco, una candida processione si snoda, lenta e solenne, lungo la strada del Paradiso. La vecchietta scruta tutti gli angioletti ad uno ad uno. D’improvviso il suo cuore sussulta di gioia: ha visto nella schiera degli angioletti anche il suo tesoro ed anche lui ha il braccino alzato e la manina sfolgorante di luce.
Il bimbo sorride alla nonnina e la chiama a sé. E quella stessa notte ella raggiunge il suo angioletto.

Tratto dall’Enciclopedia delle Regioni – Piemonte ed. Aristea