Descrizione
Quota iniziale : 660m
Quota finale: 1082m
Dislivello: 505 m comprese le perdite di quota
Distanza totale A/R: 11,97 km
Tempo: 3:30 h
Oggi saliamo al Monte Falò (Tre Montagnette) a ranghi ridotti il più piccolo della compagnia è a Praga in gita scolastica pertanto abbiamo pensato di non fare nulla di nuovo ma di ripercorrere un itinerario già fatto in passato così che non si perda un posto nuovo.
Questo giro ad anello è un itinerario adatto a tutti senza particolari difficoltà se non l’assenza di indicazioni lungo il sentiero.
Passato l’abitato di Gignese dopo circa un paio di chilometri passiamo il ponte sull’Agogna nei pressi del quale sulla destra ci sono le indicazioni per un agriturismo. Subito dopo la strada fa una curva a sinistra e poche decine di metri dopo lasciamo l’auto in una piazzola a bordo strada.
Il percorso per la vetta del Monte Falò o Tre Montagnette inizia sul lato destro della strada appena dopo la curva. Purtroppo non ci sono più indicazioni per cui andiamo a memoria (aiutati anche dal gps). Iniziamo a salire lo sterrato, dopo circa dieci minuti incontriamo un primo bivio, trascuriamo la stradina sulla destra e proseguiamo a sinistra restando sulla strada principale. Dopo altri cinque minuti ecco un secondo bivio, proseguendo dritto si compirebbe il giro in senso antiorario mentre noi scegliamo di piegare a sinistra e compierlo in senso orario. Alzando lo sguardo si scorgono i ruderi dell’Alpe Velgher, proseguiamo fino ad arrivare ai resti dell’Alpe Sambuca dove possiamo scorgere i ruderi di un’abitazione con i chiodi fatti a mano ancora infilati nelle travi del tetto ormai crollato. La strada diventa uno stretto sentiero in parte inerbito che taglia il versante della montagna in falsopiano fino a raggiungere i resti dell’Alpe Salungo dove rimaniamo incantati da un’atmosfera sospesa, si possono scorgere ancora i resti del fieno ritirati in quello che doveva essere il fienile, la casa con ancora la sedia dove il padrone di casa si sedeva sul finire della giornata e la legnaia con la scorta per l’inverno come se fosse stata lasciata pensando di tornare e poi per qualche motivo è rimasta abbandonata.
Lasciamo l’Alpe ammirando un grosso castagno lungo il sentiero. Proseguiamo nel bosco per una decina di minuti fino ad incrociare una sterrata che sale da sinistra. Imbocchiamo la strada piegando sulla destra, passiamo un grosso albero caduto fino ad un bivio per l’Alpe Tireccia. Rimaniamo sempre sulla traccia principale tenendo la destra mentre fa capolino il campanile di Coiromonte. Passiamo una cappella e giungiamo ad un parco giochi in località Savaronda con tanto di campo di calcio e un castagno a dir poco enorme. Passiamo un altro bivio con un’altra cappella e tenendo sempre la destra arriviamo alla strada asfaltata di Coiromonte.
Prima di proseguire spendiamo qualche minuto visitando il bel paese con la sua splendida Chiesa dell’Assunta.
Torniamo sui nostri passi e di fronte all’albergo Omnidiet imbocchiamo la strada asfaltata con l’indicazione “Parco giochi” che sale ripida alle spalle del paese fino ad arrivare al parco. Ora la strada che prosegue dritto diventa sterrata e dopo un primo tratto in salita prosegue in falsopiano nel bosco. Dopo una ventina di minuti dal parco giochi incontriamo un bivio dove occorre piegare a sinistra seguendo le indicazioni per l’Alpe Vaighella. Dopo un primo tratto fra le betulle incrociamo una sterrata. Proseguiamo per la diretta seguendo una traccia fino ad incrociare un sentiero a destra che sale sulla cima per la direttissima ma noi rimaniamo sulla strada che piega sulla sinistra fino ad incrociare un’altra sterrata che sale da Coiromonte nei pressi di alcuni cartelli che indicano la zona addestramento cani. Mentre saliamo di fronte a noi ecco comparire il Mottarone mentre a sinistra fa capolino il Monte Rosa. Dopo una curva si scorge anche la sagoma della Cima Pedum, ormai manca poco e presto incontriamo il bivio per la cima. Svoltiamo a destra lasciando la strada principale e subito dopo pieghiamo ancora a destra e seguendo i paletti di confine arriviamo sulla prima cima del Monte Falò dove troviamo il cippo dell’IGM. Lo sguardo spazia dalle montagne della ValGrande al Lago Maggiore, il Monte Zeda appare nella foschia mentre dall’altro lato si scorge il Lago d’Orta. Dopo una brevissima tappa per un veloce spuntino ripartiamo alla volta della seconda cima da dove si gode di un altro splendido panorama verso la Valgrande e verso il Lago Maggiore. Proseguiamo ora verso la terza cima e dopo le foto di rito riprendiamo la via verso la prima cima per continuare l’anello che ci riporterà all’auto.
Scesi dalla prima cima ci dirigiamo verso la sterrata indicata da un cartello Alpe Fey. Iniziamo a scendere nel bosco fino ad arrivare all’Alpe Fey. Trascuriamo il bivio a sinistra e rimaniamo sulla strada principale che prosegue in dolce discesa fino all’Alpe Torona. La strada prosegue con stretti tornanti fino ad arrivare ad un cancello che passiamo sulla destra. In breve arriviamo al bivio che abbiamo incontrato al mattino ora proseguiamo dritto ripercorrendo il tracciato del mattino fino all’auto.
L’intero giro si svolge su una lunghezza di 10,7 chilometri e un dislivello, comprensivo di varie perdite di quota, di 551 m. Anche per questo giro in presenza di bimbi piccoli è possibile arrivare in auto a Coiromonte e salire al Monte falò dal paese in un’oretta di passeggiate e circa 250 m di dislivello. Ovviamente in questo caso occorre scendere per la stessa via della salita senza proseguire l’anello.
Galleria Foto
Cartina e indicazioni stradali
Accesso stradale: Autostrada A26 e proseguire sulla E62 fino all’uscita Carpugnino. Seguire le indicazioni per Gignese/Mottarone. Attraversare Gignese seguendo le indicazioni per Armeno. Dopo circa 2 km la strada passa un ponte sull’Agogna e fa una curva a gomito a sinistra appena dopo troviamo una piazzola sulla destra dove è possibile lasciare l’auto.
Coordinate parcheggio: N 45.851667° E 8.496389°