Al momento stai visualizzando Val Vigezzo – Villaggio fantasma di Marone da Trontano

Descrizione

Quota iniziale : 518 m
Quota finale: 715 m
Dislivello: 488 m A/R (373 m solo andata)
Distanza totale A/R: 9,90 km
Tempo: 3:00 h A/R escluse le soste

Facile e piacevole passeggiata su antiche mulattiere che dal parcheggio della stazione ferroviaria di Trontano ci porta a scoprire il villaggio fantasma di Marone in Val Vigezzo. Marone è raggiungibile solo a piedi o in treno sfruttando la fermata “a richiesta” della linea ferroviaria Vigezzina, presso l’isolata stazione posta ai margini del bosco. Le costruzioni in pietra della frazione risalgono al XIII secolo mentre l’attuale chiesa di S. Antonio Abate fu costruita nel 1600 sui resti di una costruzione più antica. Attualmente il villaggio è disabitato e la chiesa sconsacrata, nel 1932 fu celebrata l’ultima S. Messa in occasione di un funerale. Le ultime famiglie di Marone si spostarono a vivere sul versante opposto rispetto al fiume Melezzo, nel villaggio di Paiesco ritornando a Marone per la sepoltura dei defunti nel piccolo cimitero adiacente alla chiesa. (tratto dal sito Comuniterrae.it).

Lasciata l’auto nel parcheggio della stazione di Trontano saliamo la scaletta e attraversata la strada imbocchiamo Via Verdi seguendo le indicazioni per gli Antichi Mulini. Dopo pochi minuti, lasciamo via Verdi e svoltiamo a sinistra e dopo una cinquantina di metri svoltiamo a destra sempre seguendo le indicazioni per i mulini. Percorriamo la stradina che si dirige verso la frazioncina di Cocco. Lasciamo l’acciottolato per imboccare la bella mulattiera tra le vigne, passiamo una cappellina e proseguiamo in piano fino ad incontrare la strada asfaltata per Verigo. Svoltiamo a sinistra attraversiamo la strada e imbocchiamo una sterrata che scende verso un piccolo passaggio a livello, non ci sono cartelli ma non si può sbagliare.

Attraversiamo i binari con la massima attenzione, scendiamo sulla bella mulattiera e in pochissimi minuti siamo al caratteristico ponte sul Rio Graglia che anticipa la zona degli Antichi Mulini o “i Mulìt”. Qui sorgono 6 piccoli mulini molto ben recuperati risalenti alla fine del 1600 inizi del 1700 utilizzati in passato per la macinazione dei cereali soprattutto segale e rimasti attivi fino alla metà del secolo scorso. Gironzoliamo un po’ curiosando tra vecchie costruzioni, sbirciando all’interno dalle finestrelle e assaporando un po’ di storia leggendo i pannelli esplicativi.

Riprendiamo il cammino sempre su bella mulattiera tra caratteristici ponticelli e scorci panoramici fino a giungere al piazzale dove termina la strada che da Trontano sale a Verigo.

Dopo un’occhiata alla cappella Valegia proseguiamo sulla sterrata a sinistra che con diversi saliscendi passa sotto ai caratteristici ponti della ferrovia vigezzina dove transitano i trenini italiani e svizzeri che da Domodossola si dirigono verso Locarno e viceversa.

Sempre rimanendo sulla strada principale proseguiamo il cammino scandito dal passaggio dei treni fino ad arrivare in vista di Marone. Poco prima di arrivare occorre lasciare la strada sterrata per risalire il sentiero che si stacca sulla destra e che in breve ci porta alla chiesa di Sant’Antonio Abate posta proprio all’ingresso del villaggio di Marone.

La chiesa è chiusa ma da un foro sul portale si riesce ad intravedere l’interno. Alla sinistra della chiesa sorge il piccolo e ben tenuto cimitero mentre dall’altra parte della valle si scorge la ferita provocata dalla frana di Travello uno smottamento già citato in alcuni scritti del 1500 e tuttora instabile, l’ultimo importante smottamento risale infatti al 2002.

Ci addentriamo tra le stradine del villaggio tra le case ormai mal ridotte fino a trovare il cartello che indica la stazione. Attraversiamo gli antichi ma ancora ben tenuti terrazzamenti e in pochi minuti arriviamo alla caratteristica stazioncina di Marone. Qui sono state girate le scene finali del film La Terra Buona di Emanuele Caruso. Ci attardiamo nella speranza di vedere passare il trenino e infatti dopo poco eccolo arrivare e subito infilarsi nella galleria poco lontano.

Ritorniamo sui nostri passi incantati dal panorama e dal silenzio. Ripercorriamo le strette viuzze curiosando qua e là e scorgendo ancora antiche incisioni sulle travi delle porte. Rimarremmo qui a lungo ma è giunta l’ora di rientrare. Percorriamo lo stesso itinerario dell’andata fino al piazzale di Verigo dove invece di imboccare la mulattiera rimaniamo per un breve tratto sulla strada asfaltata che passa a valle delle case per poi riprendere il sentiero più in basso all’uscita del paese. Ripercorriamo la mulattiera fino alla strada asfaltata dopo il passaggio a livello e rientriamo a Trontano questa volta rimanendo sulla strada.

 

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Cartina e indicazioni stradali

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N 46.122455° E 8.333074°

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